Il Lugano Blues To Bop ha varcato la soglia dei trent’anni di vita, curato fino alla scomparsa due anni fa, dal suo ideatore Norman Hewitt. Ora nel segno della continuità, non toccando dunque l’idea e il metodo, l’amico fraterno di Norman, Ed Bersier con i suoi collaboratori, porta avanti un Festival che per le sue caratteristiche non ha perso l’attrattiva, ad iniziare dalla proposta di giovani o meno giovani artisti in qualche caso non ancora affermati, in cartellone con altri già affermati e conosciuti. Per tre giorni la musica blues e dintorni ha animato la città svizzera, dalle tre piazze, dove c’erano i palchi (il più grande in quella principale, Piazza della Riforma), al parco Ciani dove si sono tenuti degli showcase, in modo particolare quello denominato “Blues To Bop School”, dove tanti bambini hanno ascoltato i vari musicisti che in giorni e orari diversi hanno suonato, cantato e chiacchierato. In più c’è da evidenziare l’encomiabile idea dell’organizzazione di regalare ai suddetti bambini cinquanta kazoo durante l’incontro con Vanessa Collier. Un modo semplice di iniziazione alla musica. Per commentare i concerti questa volta non abbiamo seguito la scaletta solitamente programmata da un festival, perché come sopraesposto non c’era un solo palco e nei tre giorni gli stessi artisti si sono esibiti più volte in orari diversi. Abbiamo così deciso di parlare di chi ha suonato e cantato come segue.