The Boneshakers Live To Be This

Dopo oltre 25 anni di carriera, ascoltare l’energia e la freschezza dei Boneshakers è la dimostrazione di uno spirito sempre brillante e fresco: qui troviamo l’autenticità della tradizione, del funk di Detroit, del soul di Memphis e dell’R&B di Muscle Shoals. La voce di Jenny Langer si presenta in gran forma fin dall’iniziale “I’ll Kick a Brick (For My Man)”, carica di grinta e di passione, assai ben accompagnata dalla solida sezione ritmica e da fiati che infondono ulteriore anima al brano.

La sua energia e versatilità vocale sono un filo conduttore dell’intero disco, confermandola come una delle voci più potenti e affascinanti nel panorama blues contemporaneo, tanto che è stata addirittura paragonata alla Tina Turner del periodo migliore: gli accattivanti riff di “They Say I’m Different” piuttosto che di “Here I Am” rendono queste tracce immediatamente familiari, mettendo in evidenza arrangiamenti davvero pregevoli.

Dalla trascinante cover di “How Do You Spell Love?”, offerta con un groove particolarmente carico, la band passa con grande disinvoltura al jazzato “I Am the Cool”, che offre quel pizzico di ironia che non guasta mai: in mezzo troviamo la pigra cadenza di “I Need Somebody”, valorizzata da un’armonica di notevole spessore, suonata da Max Pender, che troviamo più spesso alla tromba negli altri brani. Ma parlando di armonica, è ascoltando “Evil No More” che incontriamo un maestro dello strumento come Charlie Musselwhite che impreziosisce la composizione con la sua classe.

L’album si avvale di altri ospiti di prim’ordine, come Coco Montoya e Jimmy Carpenter, che suonano nell’allegro blues “Don’t Deny Me” con assoli incalzanti e una sensibilità musicale che arricchisce ulteriormente un’opera già ricca e coinvolgente. “Salty” vede la Langer duettare con il leggendario Bobby Rush, regalando un momento di lirismo intenso e raffinato; viceversa, l’essenziale ”Dobro Jones (Delta Mix)” rimanda al blues più autentico delle origini, dove stavolta la cantante condivide il microfono con il chitarrista Randy Jacobs (il fondatore dei Boneshakers), che qui mostra il suo talento alla slide guitar.

Il lavoro si distende sempre gradevole in tutte le 15 tracce, che vedono quasi il coronamento con la suggestiva ballata finale “The Cake and the Candle”, in cui la voce di Jenny è ancora una volta dolce ed espressiva, accompagnata dal toccante assolo di chitarra di Jacobs e i cori conclusivi che danno solennità all’insieme. “Live To Be This” è quanto mai convincente, confermando il connubio fra Jacobs e la Langer molto efficace: musica suonata con anima, grinta e classe, che coinvolge l’ascoltatore con una spinta e una passione difficili da eguagliare.

Luca Zaninello

Category
Tags

Comments are closed

Per la tua grafica

Il Blues Magazine
GOSPEL

Gospel

SELEZIONI IBC-EBC 2025

Selezioni Italiane IBC-EBC 2025

14th Europen Blues Challenge

EBC 2025