Dal 1982 l’unica rivista italiana dedicata al blues e alle sue culture
I concerti in Italia e all’Estero
Tutte le recensioni degli ultimi album di blues e musica nera
a 40 anni dalla morte
Il 30 aprile 1983 se ne andava Mc Kinley Morganfield alias Muddy Waters, artista la cui importanza per la musica del XX secolo e oltre, rimane tuttora pressoché incalcolabile.
Quale migliore occasione, dunque, per ripescare dagli archivi della nostra rivista alcuni dei tanti scritti a lui dedicati nel corso degli ultimi quarant’anni? Di seguito ecco la retrospettiva pubblicata in origine sul n. 128 e curata da Marino Grandi, su un box che racchiudeva la prima parte del corpus discografico watersiano.
Al termine di essa, come ramificazioni di una enorme quercia ormai più che secolare, trovate link ad altri articoli, recensioni, schizzi, per approfondire e ricomporre un mosaico del grande lascito dell’uomo e dell’artista Muddy Waters.
I nostri articoli
I nostri articoli, le ultime novità dal mondo del blues
ricordi
Tanti anni di storia e passione tra incontri e avventure in Italia, Europa e Stati Uniti
Dal 1982 – grazie ad un idea del nostro Direttore Marino Grandi – la nostra rivista ha permesso ai tantissimi collaboratori che si sono avvicendati di fare esperienze incredibili, a contatto con la vera realtà del blues mondiale. Esperienze che abbiamo sempre cercato di trasmettere – con tutti i colori del bianco e nero – ai nostri tanti lettori, che ci potranno seguire anche attraverso il nostro sito.
Concerti
Umbria Jazz 2023: lo storico festival compie 50 anni.
Decenni fatti di musica sì, (e che musica!) ma soprattutto d’incontri, viaggi, emozioni e sensazioni forti, a volte difficili da descrivere se non provate in prima persona.
Una città che si trasforma sotto un’aurea magica e intensa, a volte irreale.
Per i meno romantici, una “macchina” turistica e d’introiti rilevanti.
Quella di quest’anno non poteva che essere un’edizione esplosiva ricca di eventi e nomi importanti, ma d’altra parte UJ ci ha sempre abituati a questo anche nelle annate meno seguite.
il nostro disco del mese
Yellow Peril
Originario della contea di Kenton nel Kentucky con ascendenze coreane, Nat Myers coltiva la passione per la poesia e il blues prebellico, tanto da trasferirsi a New York per inseguire i suoi sogni.
La pandemia ha posto un freno a tutto ciò e non gli è rimasto altro che suonare gli amati blues e caricare qualcuna di queste performance sulla rete.
Alcune di esse hanno catturato l’attenzione di Dan Auerbach che lo ha invitato da lui in Tennessee per conoscerlo e suonare.
Da lì a decidere di offrirgli un contratto e produrgli un disco per la sua Easy Eye Sound il passo è stato breve.
Va riconosciuto innanzitutto ad Auerbach il tentativo, tramite la sua etichetta, di valorizzare artisti al di fuori di qualsiasi criterio commerciale, pensiamo a Robert Finley, Jimmy “Duck” Holmes e ora al giovane Myers…
La rivista
Un anno di Blues
Gli ultimi 4 numeri della rivista in formato PDF, a coronamento di 40 anni di storia

riconoscimenti
Negli USA parlare e diffondere la cultura della musica Blues è relativamente facile, anche se le problematiche sono numerose. Farlo in Europa e specialmente in Italia, una delle nazioni con maggiore personalità culturale e patria indiscussa della musica cosiddetta “colta”, è operazione improba. Ma poiché è difficile vivere in un mondo da cui non si può evadere, si deve tentare di renderlo più accogliente così da poterci abitare meglio, sia pure per il breve tempo concesso all’effimera vita umana.