MARCUS KING – another king in the kingdom?
Ho visto e sentito Marcus King dal vivo e ne è valsa meravigliosamente la pena!
4 luglio 2025, venerdì mattina, la sera precedente ero all’epico concerto di Bruce Springsteen a San Siro, quindi rientro tardissimo e sveglia in ritardo. Alle 8.30 del mattino ci sono già 32 gradi, sotto il casco si soffoca e la situazione è destinata a peggiorare. Giornata torrida. Avevo considerato l’ipotesi che, nel dopo vita, sarei finito all’inferno, ma non pensavo di arrivarci in moto a tre ore di distanza da casa. E ancora vivo.
La temperatura è altissima e l’aria è pesante. Arrivo prima del sound check e nella piazza che ospita i concerti ci sono i lavoratori del service e altri ragazzi che stanno sistemando le sedie e il palco. Li ammiro! Pistoia ha più di quarant’anni di esperienza come casa del Blues. Sotto quell’insegna ha suonato gente come B.B.King, Stevie Ray, e altri importanti membri del gotha blues e del rock e questa sera sono in cerca di risposte. Come sta il Blues? Ha un futuro in termini di performer e soprattutto di pubblico?
Stasera lo scoprirò: si esibisce Marcus King. Chitarrista blues di 29 anni, è un musicista di quarta generazione, cioè uno a cui hanno insegnato a suonare ancora prima di essere stato concepito. Infatti esordisce giovanissimo, il primo album (“Soul of insight”) lo pubblica nel 2015, appena diciannovenne, con la The Markus King Band. Raggiunge l’ottava posizione nella classifica Blues Billboard.

Marcus King Live Pistoia 2025 – Foto di Gabriele Acerboni
L’album di esordio è seguito a strettissimo giro, nel 2016, da “The Marcus King Band”, un EP “Due North” nel 2017, e nel 2018 un nuovo album (“Carolina Confessions”). Questi hanno una grande risposta di pubblico e critica, piazzandosi al secondo posto della classifica Blues di Billboard. Dal 2020 Marcus inizia una parallela carriera solista, collaborando con Greta van Fleet e altri artisti, e pubblica l’album “El Dorado” nel 2020 e “Young Blood” nel 2022, che raggiungono il primo posto nella classifica Blues Billboard. Nel 2024 arriva il terzo album in studio “Mood swings”, protagonista del tour mondiale che lo ha portato a Pistoia.
Prima del concerto avevo ascoltato diverse volte King, quasi tutti i suoi brani, e devo dire che non mi aveva entusiasmato. A scanso di equivoci: grande musicista, bella voce pulita, ottima tecnica, ma mi mancava l’effetto wow o l’effetto “coltellata nello stomaco” (cit.) del Blues. Quindi sono venuto al live senza troppe aspettative. In un libro ho letto che non puoi scrivere di qualcosa se non lo hai vissuto in prima persona, e non sono mai stato più felice di aver voluto partecipare ad una esperienza.
King ha suonato circa due ore, senza pause tra una brano e l’altro, alternando ballad blues (il secondo brano in scaletta è una ballad dilaniante: “Beautiful Stranger”, dall’album “Young Blood”, uno dei suoi pezzi che preferisco) a brani più rock e southern rock, senza mai perdere il sentiero del blues. Nessuna steccatura, neppure vocale, voce pulita, intonata e naturale (senza additivi o aiuti di sorta), tecnica chitarristica netta e senza errori. Insomma, tutto da manuale.

Marcus King Live Pistoia 2025 – Foto di Gabriele Acerboni
Ma al di là della tecnica c’è quel qualcosa di altro che lega il pubblico, lo coinvolge, senza grandi discorsi, capriole, chitarre rotte o in fiamme, solo musica e attitude. Lo show sul palco impegna King e il suo chitarrista in virtuosismi domanda e risposta molto rock che scatenano il pubblico. La scelta dell’organizzazione per questa sera è stata quella di un parterre con sedie disposte in ordine e un servizio di sicurezza che ti “guardava molto brutto” se provavi ad avvicinarti alla transenna ostacolando la visuale degli altri spettatori.
Il servizio ha resistito fino ai bis, quando ormai il pubblico non riusciva più a tenersi, si era già ammassato ai lati della piazza, e si è lanciato sotto al palco a ballare e a saltare, causando fastidi al servizio security (ne ho visto uno molto contrariato), ma è stato stupendo. Arrivo in fondo al concerto felice e soddisfatto, per il bellissimo spettacolo offerto e perché ho trovato risposta alla mia domanda: The Blues is alright! Aveva ragione Little Milton. Pubblico vario ma molti giovani che si scatenano, tra i primi a conquistare le transenne. Il popolo del Blues si è garantito un’altra generazione di appassionati.
Marcus King vale la pena, ha un cognome ingombrante da portare se hai una chitarra e suoni Blues. Già tre King si sono divisi il reame e rappresentano un passato leggendario. Staremo a vedere se Marcus sarà un altro sovrano del regno e vedremo se Christone “Kingfish” Ingram, altro incredibile talento del blues, potrà dividersi il reame. Il popolo del Blues ne sarebbe solo che felice! A fine concerto, mentre scrivo appunti bevendo un bicchiere di whisky seduto al tavolino di un bar, penso che mi dispiace di non avere con me una di quelle scatole di legno con le corde. Si perché questa è una serata che sarebbe stato bello concludere addormentandosi abbracciati alla chitarra.
Andrea Capelli
Prossimo appuntamento da non perdere con Pistoia Blues 2025 il 10 luglio Paul Gilbert e Blackberry Smoke
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