Matt Schofield - Many Moons Vol.-1

Dopo un lungo silenzio discografico ritorna Matt Schofield con i fidatissimi Jonny Henderson, all’Hammond ed Evan Jenkins alla batteria: il trio dimostra una maturità esecutiva e una varietà di atmosfere che rendono l’ascolto particolarmente avvincente. Non c’è solo blues, poiché l’album si inoltra spesso su sentieri jazz ed esplora con coraggio una tavolozza sonora assai varia: il gruppo spinge immediatamente sul pedale dell’acceleratore con “Can’t Catch My Breath” dove l’energia della chitarra di Matt Schofield emerge con forza. Già il successivo “Any Questions” i ritmi si rilassano e il blues si fa più liquido, salvo poi lasciare spazio al graffiante assolo di chitarra: a seguire emerge uno dei momenti più riusciti come “Shoe On The Other Foot”, omaggio vivace ad Albert Collins, colorato da un’introduzione di batteria e un basso scattante che infondono un senso di festa e movimento. Con “Measure of a Man” arriviamo alla traccia più lunga, oltre sette minuti di un blues lento e raffinato, con Matt Schofield che offre una delle sue interpretazioni vocali più convincenti, mentre chitarra e Hammond dialogano in un abbraccio sonoro di rara intensità.

Dopo la strumentale “Wellington Shuffle” incontriamo l’accattivante “Do Me Right”, in cui i tre sono meravigliosamente affiatati, con spettacolari assoli di chitarra e organo e un cambio di ritmo che consente a Matt Schofield di brillare in un finale spettacolare. La cover “Danger Zone” di Percy Mayfield rivela l’anima più jazzata del chitarrista, egregio anche qui come cantante, con una voce più morbida che dimostra la sua versatilità. L’album si chiude con “Nothing But A Party”, dove la chitarra ritorna protagonista con la band che non perde mai il suo mordente. Il nuovo lavoro di Schofield conferma una formazione in stato di grazia, capace di miscelare radici blues, virtuosismo e un groove mai scontato. Il livello qualitativo di ogni traccia si mantiene altissimo e dunque accogliamo volentieri l’anticipazione che ci sarà un secondo volume di queste molteplici lune, che vedrà naturalmente la stessa formazione e l’aggiunta di fiati e ospiti, a conferma di un trio che ha ancora molto da raccontare.

 

Luca Zaninello

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