Matt Lesch

La nuova generazione americana sta conquistando la scena blues con un talento precoce: Sean McDonald, Harrell Davenport, DK Harrell, Dylan Triplett, Mathias Lattin e altri ancora impressionano per la loro maturità e le loro qualità intrinseche. Matt “The Rattlesnake” Lesch, dal canto suo, lascia un segno indelebile nella sua città, Saint Louis (Missouri), dove è nato nel 1987. È stato soprannominato in modo inaspettato (il serpente a sonagli), cosa che è piaciuta a Big George Brock e David Dee, due dei suoi mentori più autorevoli. Anche Albert King, Grant Green e Michael Burks (solo per citarne alcuni) hanno avuto un’influenza determinante sul suo modo di suonare la chitarra. Questo musicista eclettico apprezza una vasta gamma di generi musicali, dal blues al jazz, passando per il rap e altri ancora.

Il suo secondo album omonimo, composto da 11 brani, è stato pubblicato dalla Blue Lotus Recording. Matt ha scritto e arrangiato tutte le canzoni e le parti di fiati dell’album, prodotto da Paul Niehaus, proprietario dell’etichetta discografica, ingegnere del suono, mixer e produttore, il cui lavoro di cesello si rivela ancora una volta fondamentale. Il gruppo che lo accompagna è composto dal compianto Gus Thornton (ex bassista di Albert King), Chuck “Popcorn” Louden alla batteria, Taylor Streiff al pianoforte/organo, Ben Shafer al sassofono tenore, Ian Buschmann al sassofono baritono e Dan Smith alla tromba. I musicisti del gruppo di Michael Burks  hanno partecipato ad alcune registrazioni, quali appunto Chuck “Popcorn” Louden alla batteria, Wayne Sharp all’organo B3 e John Davies al basso. Sono stati chiamati altri musicisti di Saint Louis: Tecora Morgan al basso e Riley Morgan Jr. alla batteria.

Tecora e Riley hanno fatto parte del gruppo originale di Big George Brock per circa trent’anni insieme al padre Riley Coatie Sr. Jonny “Diamond” Erblich suona l’armonica in una canzone e uno dei migliori amici di Matt, Luke Sailor, suona il pianoforte/organo. Infine, quello che Matt definisce il suo “blues brother” Sean ‘Mack’ McDonald illumina l’ultimo brano dell’album con la sua chitarra scintillante. L’album inizia con un primo singolo energico e pieno di swing, “Feel So Good”, uscito pochi mesi prima (nel maggio 2024).

È un brano decisamente autobiografico, poiché mette in risalto tutte le qualità della sua fidanzata, di cui è chiaramente molto innamorato: «I wanna tell you about a girl of mine, she’s long and tall and she loves me all the time, she’s my baby, she makes me feel so good». Gli assoli di chitarra sono scintillanti, con uno splendido organo Hammond B3 dal fraseggio aereo in completa osmosi con il suo leader. «He’s a Bluesman» è un vibrante omaggio a Big George Brock (1932-2020), di cui è stato compagno di viaggio e sideman per sette anni.

Matt racconta in dettaglio la vita di questa vera leggenda nata a Grenada (MS) e ripercorre la sua carriera di bluesman e pugile di spessore, con un passione spiccate per il gentil sesso. Alla ritmica troviamo Tecora Morgan (basso) e Riley Morgan Jr (batteria). L’armonica di Jonny Erblich e il pianoforte dal tocco delicato di Taylor Streiff arricchiscono questo brano profondo e commovente. L’invito ad un viaggio nei meandri del Mississippi è estatico!

I brani “Big Legged Woman” e “I’m So Tired” mettono in risalto il talento di Matt Lesch come arrangiatore e orchestratore, che trova la sua massima espressione in una sezione fiati davvero straordinaria. “She’s My Everything” suona come un classico blues di Chicago in purezza, con accenti boogie devastanti e un pianoforte barrelhouse infuocato. “Sitting At The Station” è una ballata dai toni cupi, mentre “I gotta leave this town cause I’m playing a loosing game” rimanda implicitamente a uno dei maestri del West Side, il famoso mancino Otis Rush.

Si sfiora il Graal con “Going Through This World All Alone”, che fa implicitamente riferimento al blues cupo e psichedelico di Jimi Hendrix con splendidi passaggi all’organo B3. Segue poi il brano che dà il titolo all’album, “Blues Cut Like Glass”, dal tempo medio-lento che mette in evidenza ancora la sezione fiati con parti ben lavorate e il pianoforte arioso di Luke Sailor. “Keep Your Promise” è un blues più convenzionale in cui si distingue Rich McDonough alla seconda chitarra.

Matt sfoggia tutta la sua maestria alla chitarra in “Let Me Cook For Ya”, brano strumentale dai toni jazzati in cui spicca un contrabbasso vivace. Still Got My Blues è un blues lento animato dalla chitarra stratosferica di Matt Lesch (con Taylor Streiff al pianoforte) in cui racconta, deluso, che sua moglie, alla quale aveva dato tutto, lo ha lasciato per un milionario felice! In chiusura, ci si delizia ascoltando “Jammin’ at Paul”, un favoloso e piacevole duetto di chitarre tra Matt Lesch e Sean McDonald. L’album conferma, se ce ne fosse bisogno, il talento strepitoso di un giovane bluesman dal potenziale sicuramente enorme. Senza esitazione.

Philippe Prétet

leggi in francese

 

Category
Tags

Comments are closed

Per la tua grafica

Il Blues Magazine
GOSPEL

Gospel

SELEZIONI IBC-EBC 2025

Selezioni Italiane IBC-EBC 2025

14th Europen Blues Challenge

EBC 2025