E’ opinione comune che eventi e contingenze abbiano ferocemente lottato per tenere il Blues e Pierre Lacoque lontani. Invano. Leggendo la sua biografia, si nota chiaramente che il leader dei Mississippi Heat, con quell’aria paciosa e professorale, avrebbe potuto essere un distinto professore di qualche materia umanistica in una università del Nord Europa. Magari avvocato o notaio, ma piu’ in là sarebbe difficile spingersi. Ma il destino, anzi il Blues, hanno deciso diversamente e alfine Pierre si trovò a Chicago, fine anni sessanta, non distante da luoghi e personaggi che lo avrebbero indirizzato nel mondo della musica, nonostante un’interruzione di diversi anni nei quali Pierre è stato ricercatore in Psicologia .
Quattordici albums, sette dei quali con Delmark Records, con questo suo “Don’t Look Back” conferma tutto il buono che è stato detto su lui, allievo di Big Walter Horton, ormai una colonna del Chicago Blues. Un album ricco di musicisti, Giles Corey e Billy Flynn alle chitarre, Johnny Iguana al piano, John (Brother John) Kattke all’organo e altre tastiere, due bassisti, due batteristi di cui uno è Kenny “Beddy Eyes” Smith, Sheryl Youngblood e Inetta Visor alle voci, rimpiazzate da Danielle Nicole in due pezzi, e per completare il tutto cori e sezione fiati.
Nel passato dei Mississippi Heat ci sono stati, lista non esaustiva, Carl Weathersby, Deitra Farr, Robert Stroger, Bill Boy Arnold. “Don’t Look Back” è un album riuscito dove emergono alcuni pezzi come “Stepped Out Of Line”, un quasi gospel con una grande Youngblood ben affiancata da Johnny Iguana, la pulsante “Love (it makes you do most anything)” con cori e fiati, e il lento “Shivering Blues”, cantato appassionatamente da Danielle Nicole con un buon assolo di Brother John. Altrimenti solido se non solidissimo Chicago Blues, dove imperversa l’armonica di Pierre Lacoque, un virtuoso dello strumento e un maestro del genere.
Luca Lupoli










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