L’uscita di “Girls Go Wild” e “What’s The Word” dei Fabulous Thunderbirds, fine anni settanta, dette una sterzata ad un adazzo decisamente moroso nel quale il Blues batteva le ali. Improvvisamente irruppe il Texas Blues, ma anche il Blues del Sud degli Stati Uniti che non fosse il Mississippi, la patria di tutti noi, homeland per eccellenza. Eppoi c’era anche il West Coast Blues, non a caso T-Bone Walker e Pee Wee Crayton erano nativi texani emigrati in California. Ovviamente tutte queste correnti esistevano anche prima ma, soprattutto noi europei meschinelli, vedevamo solo la punta dell’iceberg: Chicago e Mississippi, il resto era eresia. La storia dei Fabulous Thunderbirds inizia a meta’ anni 70, la loro popolarita’ cresce lentamente ma con passo sicuro anche grazie al fatto di essere la house band da Antone’s.
Nel 78 Doc Pomus li produce per un disco, inciso a New York, che vede la luce solo adesso in questa compilation (4 CD per 8 dischi in tutto): rispolverate e restaurate ad hoc con il titolo The Doc Pomus Recording 1978, queste incisioni anticipano diversi pezzi che i Fabulous Thunderbirds replicheranno senza l’aggravio della sezione fiati e il piano, che appariranno sporadicamente in seguito. il sound si apparenta a quello dei Roomful of Blues, con ben quattro Roomful presenti, Copley, James, Piccolo e Lataille, che peraltro Pomus medesimo produce in quell’epoca. I due seguenti dischi, Girls go wild e What’s the word avevano copertine azzeccate, che avrebbero fatto scuola. E un sound bestiale. Sudato. Polveroso. Spoglio.
Con un chitarrista eccezionale, Jimmie Vaughn, che ha lo swing incorporato, alterna parti ritmiche e assoli furiosi nello stile dei due geni succitati. Accanto a lui nei Thunderbirds, Kim Wilson, cantante armonicista di grande talento e personalita’, uno showman che riempie il palco da solo. Dietro una ritmica scarna, Mick Buck batteria e Keith Ferguson al basso, che crea il vuoto piu’ che riempirlo. I nostri brillano di luce intensa in vecchi Blues riesumati con grande sapienza: Full Time Lover (1963, Frankie Lee e Frank Scott), Things I used to do (1953, Eddie Jones ossia Guitar Slim), I can’t quit you baby (1956, Willie Dixon), Dirty Work (Joseph Valery ossia Little Joe Blue), Scratch my back (1966, James Moore ossia Slim Harpo). Ma anche gli strumentali Extra Jimmies e Jumpin’ Bad sono di gran valore. Siamo insomma sul crinale tra Excello, Jewel e Checker.
I dischi seguenti, con Fran Christina che rimpiazza Mick Buck e Preston Hubbard Keith Ferguson, e altri musicisti, fino al finale Powerful Stuff, l’ultimo con Jimmie Vaughn, sono oneste registrazioni di rock’n’roll piu’ che di Blues, dischi che comunque porteranno una ventata di successo commerciale strameritato con le canzoni Tuff Enough e Powerful Stuff senza dimenticare Wrap It Up, che forse riassume in se’ il loro sound. Jimmie Vaughn e Kim Wilson, entrambi pluripremiati, sono ancora in giro, con grande successo di pubblico e critica, il primo con la sua band e il secondo con la versione odierna dei Fabulous Thunderbirds.
Luca Lupoli










Comments are closed