Trasimeno Blues Festival 2025_Bobby Rush

Nel ricordo di Matteo Berlenga, bravissimo videomaker, collaboratore del festival ma soprattutto amico e compagno di tante avventure si apre l’edizione 2025 del Trasimeno Blues Festival.

Il luogo è Spina, piccolo centro marscianese, nel quale Matteo ha vissuto parte della sua vita e territorio che ha amato e promosso con genuina passione.

Chris Bergson, noto chitarrista newyorkese ed Ellis Hooks, voce dalle forti impronte soul sul palco di piazza dello statuto per una piacevole serata blues dai risvolti più contaminati ma comunque sempre connessi alla tradizione black.

Uno show ben condotto anche grazie all’ottimo motore ritmico di Pablo Leoni alla batteria e da un sincero sentore di complicità della lineup.

La bravura di Chris è palpabile e i bei colori vocali di Ellis sono il giusto connubio per un concerto solare, circondato da belle vibrazioni.

Tante originali; qui i momenti di maggior natura southern rock rendono il concerto ancora più interessante e convincente.

Trasimeno Blues Festival 2025

Mercoledì 23 luglio, la carovana del ventinovesimo Trasimeno Blues si sposta a Tavernelle di Panicale per ospitare la voce di Lakeetra Knowles.
Per lei è un ritorno: i più attenti la ricorderanno da un’edizione passata di “Bianco Rosso e Blues”.

Lakeetra Knowles al Trasimeno Blues Festival 2025 (foto Simone Bargelli)

Lakeetra Knowles al Trasimeno Blues Festival 2025 (foto Simone Bargelli)

Si presenta con una solida band, in cui la chitarra del sempre magistrale Heggy Vezzano incarna perfettamente lo stile versatile del musicista, capace di adattarsi a qualsiasi genere proposto. Lakeetra, infatti, è soprattutto questo: una figura affascinante che ama giocare tra nature più varie dei brani.
La sua direzione è sempre di matrice blues, ma le sonorità cambiano spesso, virando verso soul, funk, pop e l’R&B più ricercato.

Lakeetra sa gestire il palco ed è un’ottima intrattenitrice, nonostante qualche piccola imperfezione tonale, che è però la genuina conseguenza di un forte trasporto e coinvolgimento emotivo. Presenta il suo album del 2024, e le sezioni più convincenti sono quelle in cui l’acceleratore viene spinto quasi al limite, raggiungendo le sfumature più rock del suo stile. Splendida la versione di “I Don’t Need No Doctor”, resa celebre da Ray Charles.

Un concerto gradevole che prosegue le belle atmosfere iniziate il giorno precedente a Spina.

Le storie iniziano, si sviluppano e poi ritornano da dove erano partite.

È così anche per il Trasimeno Blues che, iniziato in un ormai lontano 1996, torna nella sua terza giornata su quel palco di Passignano che aveva visto il concerto di Roberto Ciotti dare il via all’avventura.

È LeBron Johnson il conduttore di questa bella serata; un vero concentrato di energia e carisma.

Lebron Johnson al Trasimeno Blues Festival 2025 (foto Simone Bargelli)

Lebron Johnson al Trasimeno Blues Festival 2025 (foto Simone Bargelli)

Una bravissima e affiatata band costruisce uno spettacolo ricco di movimento attraverso un soul brillante e mai effimero, un funk diretto e asciutto, e sfumature di rock che aggiungono fascino alla performance.

Ritmi incessanti, suoni dinamici e una presenza che, con mestiere e passione, trasmette sensazioni piene di empatia e ‘sudore’.

Il faticoso lavoro di LeBron dà i suoi frutti, riuscendo a coinvolgere il numeroso pubblico del Trasimeno.

La loro terza partecipazione al festival si conferma ancora una gradevole sorpresa.

Un risultato sviluppato sulla forza di tutta la line-up, dove incalza l’ottimo stile di Andrea Pititto alla sei corde.

Il Trasimeno Blues si trasferisce in quello che potremmo indicare come il suo main stage, lo scenografico palco della Rocca di Castiglione Del Lago diventato negli anni il cuore pulsante del festival.

Un concerto magistrale quello che ha offerto un artista di spessore “superiore”, John Nemeth.

John Nemeth al Trasimeno Blues Festival 2025 (foto Simone Bargelli)

John Nemeth al Trasimeno Blues Festival 2025 (foto Simone Bargelli)

Con il suo approccio pacato e rilassato in una natura che non è semplice incontrare così frequentemente, offre un linguaggio unico, personale ed eccezionale.

Un set come pochi, anche grazie ad una band strepitosa.

Si presenta in quartetto emozionando grazie a un DNA fatto di soul, rock, blues intrecciati con gusto e rara attenzione ai dettagli.

Una vocalità intensa, dalle mille sfumature e di grande impatto, un’armonica che con personalità cattura il meglio dai suoi maestri, Junior Wells in primis. Passione allo stato puro!

Rockin blues mai ripetitivo e ricco di soluzioni geniali e fresche.

Tra originali e interpretazioni di Elvin Bishop e riferimenti ai Fabulous Thunderbirds, un set tra i migliori di questa stagione.

La quinta serata del Trasimeno 2025 ospita il Chicago Blues della stella nascente DK Harrell.

DK Harrell al Trasimeno Blues Festival 2025 (foto Simone Bargelli)

DK Harrell al Trasimeno Blues Festival 2025 (foto Simone Bargelli)

Esclusiva italiana, per il 27enne che sta infiammando la scena americana con il suo sound classico ed esplosivo.

Inevitabile fare dei paragoni con il mito BB King.

Oltre ad un suono e uno stile che lo ricorda molto, DK assume anche delle movenze tipiche di Blues Boy.

Un set piacevole ricco di groove, vibrazioni positive e un approccio genuino e simpatico dello stesso DK che con naturalezza e spontaneità instaura un bel rapporto con il pubblico del Trasimeno.

Colori gospel nella parte finale di uno spettacolo che potremmo definire sincero per l’atmosfera che ha saputo creare e per la direzione intrapresa dal suo autore.

Accende il palco in un viaggio dinamico che presenta il suo recente “Talkin’ Heavy”.

Sceglie diversi brani dall’opera tra cui “Grown Now” e “Good Man”, che potremmo indicare come la vetta di un concerto trasformatosi in un vero e proprio party grazie al talento e mestiere del giovane chitarrista della Louisiana.

La magia del blues nella figura di Bobby Rush, giovane 91enne che trasforma il suo set in un evento di tradizione e “real deal”.

Doveroso assistere al suo set in religioso silenzio per catturare ogni singola vibrazione.

Poche parole abbiamo a disposizione perché intrappolati da quella figura quasi mistica, preferiamo mantenere tutto ciò che ci ha regalato in uno scrigno segreto dove poter, in futuro, ricordare le emozioni provate.

Lo scorrere dei brani più iconici del blues è solo una scusa per poter capire e apprezzare l’animo di un vero bluesman.

Gli assenti hanno perso un’occasione unica.

L’ultimo show dell’edizione 2025 del Trasimeno ritrova quello che potremmo definire un amico del festival con le sue innumerevoli partecipazioni.

Eppure Luca Giordano riesce a sorprenderci ogni volta per la sua capacità di cambiare così naturalmente e senza apparenti difficoltà il proprio linguaggio e stile chitarristico.

In questa nuova avventura si presenta in settetto insieme alla splendida voce di Christal Thomas e lo strepitoso Victor Puertas all’organo hammond e tastiere.

Crystal Thomas al Trasimeno Blues Festival 2025 (foto Simone Bargelli)

Crystal Thomas al Trasimeno Blues Festival 2025 (foto Simone Bargelli)

Un concerto “diretto” senza tanti fronzoli dove il soul blues della band è il protagonista primario.

Le singolarità ci sono, ma è la scelta di prediligere la compattezza del suono che fa comprendere l’intelligenza e la bravura dei musicisti.

Offriranno uno spettacolo di alto livello ed energia, senza sbavature e pieno di maestria in una serata da incorniciare.


Nello scorrere della settimana hanno inoltre performato: Manara Blues, Giò Cristiano, Falou Seck & The Melting Beats, Alberto Visentin, The Kantner Brothers, Leonardo Pugno & Chiara Paoli, Billy Shaker & The Infidels.
Due sono stati gli eventi correlati al festival; la presentazione del libro “Catartico Blues” di Nick Becattini e “Dance Camp”, il workshop di ballo a cura della scuola“Rock Your Boogie”.
In sintesi, l’edizione 2025 si chiude con un bilancio estremamente positivo, distinguendosi come una delle più riuscite degli ultimi anni.

La qualità delle performance, sempre elevatissima, ha permeato ogni singolo evento, garantendo delle esperienze che ricorderemo a lungo.

Le scelte musicali, particolarmente indovinate, hanno rafforzato la posizione della manifestazione come punto di riferimento nel settore a livello nazionale.

Un aspetto degno di nota è che questo festival lacustre si conferma tra i pochi veri “Blues Festival” rimasti, una rarità preziosa nel panorama attuale.

Ci vediamo l’anno prossimo per festeggiare con vigore le sue trenta candeline!

Simone Bargelli

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