All Things Swamp - Dressed

Sono nove musicisti quelli che costituiscono gli All Things Swamp, tutti professionisti fra i più esperti e versatili della California che, per puro piacere di suonare insieme a tempo perso, hanno costituito questo ensamble. La base di partenza è la ricchezza delle sonorità di New Orleans, una delle città che maggiormente e da sempre influenza il sound dei musicisti che vi transitano e attingono all’incredibile gumbo culturale che caratterizza la Big Easy city. La band è trainata dagli strumenti a fiato, un intricato arazzo di sassofoni, trombe e tromboni, che costituiscono la spina dorsale del gruppo. È questa miscela di fiati che infonde vita e immediatezza fin dall’iniziale “Sidewalk Strut” guidata dalla tuba di Luke Kirley, il quale offre poi un inedito quanto sbalorditivo assolo: analogamente nella successiva “Bah-Duey-Duey” i fiati non si limitano ad accompagnare, ma sono la struttura portante, come d’altronde in ogni altra traccia. Notevoli qui gli assoli del chitarrista Dean Parks, ricercatissimo turnista, e del tastierista Jimmy Pugh, già con Robert Cray. Dopo la travolgente energia di “Dancing Machine” la formazione continua il suo coinvolgente mix di funky e soul con “Mercy Mercy Mercy”, evocando nuovamente le atmosfere gioiose che richiamano le parate del Mardi Gras che attraversano il Quartiere Francese.

Con “Rocking Chair” si passa al momento più intimista del dischetto, magnificamente cantato dalla voce roca di Tim Hockenberry, che ben si insinua fra i contrappunti del trombone, prima dell’elegante assolo al sax; la qualità degli arrangiamenti è decisamente alta, come emerge nell’accattivante “Blues For Ben”, capace di rispettare la tradizione pur lasciando spazio alla freschezza della spontaneità del gruppo. Più che appropriato il titolo di “How Much Fun”, il secondo brano cantato fra gli altri sei strumentali, che ci trasporta nuovamente in mezzo all’atmosfera di Nola: e la festa sembra proprio concludersi con “Take It to The Street”, dove la ricca sezione ritmica guidata dal drumming di Gary Novak offre un altro groove agile e trascinante.

Se proprio vogliamo trovare un difettuccio all’album è la sua durata, di poco superiore alla mezz’ora, che ci ha spinto a premere immediatamente il tasto Replay sul lettore: ogni ascolto è un ulteriore opportunità per gustare la straordinaria varietà che i nove musicisti riescono a offrire, oscillando senza sforzo tra funk, soul, blues e jazz, in un’esuberante scorribanda che cattura l’essenza gioiosa e improvvisata della musica di strada di New Orleans. Possiamo solo augurarci che questo non resti un episodio isolato.

 

Luca Zaninello

 

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