Con una carriera trentennale alle spalle, Janiva Magness continua a pubblicare ottimi lavori, come ci viene confermato anche dal recente “Back for Me”: la sua voce è sempre in grado di trasmettere passione, sapendosi muovere elegantemente fra blues e soul, in tutte le loro sfaccettature. La stessa titletrack emerge per la sua profondità emotiva, la voce si adagia elegantemente sulle note della tastiera, ben modulando i passaggi più rilassati con i momenti più intensi. Spesso è stato fatto notare come la Magness riesca a prendere canzoni scritte da altri e riproporle in modo del tutto personale: soprattutto seleziona composizioni eterogenee, il più delle volte poco note, infondendo loro nuova vita con la sua voce ricca, ma pure delicata, e le sue spiccate capacità interpretative. L’iniziale “Masterpiece” è stata scritta da Dave Darling, suo collaboratore di lunga data e produttore, e vede Joe Bonamassa alla chitarra, che contribuisce a dare il giusto impatto, mettendo in risalto fin da subito le qualità di Janiva Magness. Brani come “November”, piuttosto che “I Was Good to You Baby”, potrebbero scorrere via rapidamente a un ascolto distratto, ma la differenza la fanno le sfumature, oltre agli arrangiamenti molto curati e mai banali. Altro ospite di rilievo è la chitarrista Sue Foley, presente nell’orecchiabile blues di “Holes”, nel quale emerge la grande intesa tra le due.
Fra le altre cover spicca “The Same Love That Made Me Laugh”, scritta originariamente da Bill Withers, che la cantante arricchisce con sfumature funky, mentre “You Can Bring Me Flowers”, di Ray LaMontagne, è proposto dalla cantante con un tono allo stesso tempo sensuale e amaro. Con “Do I Need You” Janiva Magness offre il suo tributo ad Ann Peebles e al Memphis sound che, a distanza di mezzo secolo, dimostra ancora la sua freschezza. La lenta cadenza di “Down So Low” di Tracy Nelson viene qui interpreta con crudezza ma altrettanta padronanza, prima del conclusivo “Hittin’ on Nothin’”, scritto da Allen Toussaint e reso celebre da Irma Thomas, che trasporta l’ascoltatore a New Orleans. Con il suo mix di blues, soul e altre sfaccettature di musica americana, l’album disegna molteplici paesaggi sonori: la cantante sa imprimere il suo tocco distintivo in ogni traccia, affrontando tematiche che trattano di dolore, consapevolezza di sé, responsabilità, esprimendole sempre con forza e passione.
Luca Zaninello
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