terry harmonica bean

Ecco un album caratterizzato da un’atmosfera densa, grezza, piena degli effluvi e del calore del Deep South dei quali si resta impregnati girovagando tra le bettole del Mississippi. Bean è un uomo affabile, disponibile, di una gentilezza squisita che trasuda da ogni poro della pelle. Con un sorriso malizioso, perpetua la tradizione della musica delle colline del nord e quella della regione del Delta. Nel suo one-man show apporta un tocco personale per stile ed interpretazione, cosa che costituisce la sua particolarità ed ha contribuito alla sua notorietà da questo lato dell’Atlantico. Nativo di Pontotoc, Mississippi, situata tra Oxford (sede della Ole Miss) e Tupelo (città natale di Elvis), Terry “Harmonica” Bean vede la luce il 26 gennaio 1961 in una famiglia di 24 figli (18 fratelli e 6 sorelle).

Terry è profondamente legato ai suoi luoghi e veglia sulla terra che suo padre Eddie Bean gli ha lasciato. Da adolescente era una star del baseball, pronto a diventare professionista, quando un grave incidente d’auto lo ha impossibilitato a giocare il suo sport preferito all’età di vent’anni. Allora ha orientato il suo talento sul blues, immergendosi nella scena musicale locale, finite le sue ore di lavoro nella fabbrica di mobili. Ed è proprio a Pontotoc, Mississippi che Tim Duffy, fondatore della Music Maker Relief Foundtion, è arrivato con il suo magnetofono per registrare Bean nel marzo 2023. Ne è risultata una sessione a domicilio priva di artifici o abbellimenti. È blues puro, grezzo, istintivo con delle conversazioni spontanee che aggiungono un tocco di autenticità. Per dirla in altri termini, siete là, all’interno della casa di Terry, che compare nelle superbe foto di copertina scattate da Tim Duffy.

Terry “Harmonica” Bean è un bluesman dallo stile pieno di anima, la cui voce caratteristica e il legame con la tradizione musicale del Mississippi crea una combinazione invitante di Hill Country Blues e storie personali. Influenzato da bluesmen leggendari come Muddy Waters, Howlin’ Wolf e Sonny Boy Williamson II, ha perfezionato i suoi talenti alla chitarra e all’armonica, perpetuando il suono dei suoi antenati della regione collinare. Stabilisce una chiara distinzione tra il blues del Delta e quello delle colline: “I ragazzi del delta del Mississippi suonavano seduti. E suonavano in accordatura aperta. Utilizzavano dei plettri e la slide. Quelli dell’Hill Country, quanto a lor, utilizzavano il portico, il suolo, tutto quello che suonavano. E spesso usavano accordature strane”. Bean suona in questo stile, con un’asse sotto i piedi per dare ritmo alle sue canzoni. Grazie a suo padre e suo nonno, entrambi musicisti di blues, Bean è cresciuto immerso nel ricco patrimonio musicale della regione. “Mio nonno mi ha insegnato ad essere un bluesman. Mi diceva -forese non sei capace di un brano, ma devi avere l’aria di saperlo fare-.”, ricorda lui con un sorriso. Oltre al suo talento di musicista, Bean è altresì un valido autore/compositore. Le sue composizioni originali affrontano i temi dell’amore, della perdita e delle difficoltà della vita quotidiana, con voce calda e grave. Quando gli domandiamo cosa l’abbia spinto a suonare il blues, risponde così, “Innanzitutto quando hai diciotto fratelli e sei sorelle è già un blues. Vedi, sono nato così. Mio padre, Eddie Bean, che ha suonato con B.B., avrebbe potuto essere un bluesman eccezionale e viaggiare per il mondo, ma ha scelto di non farlo. Ha lasciato i campi ed è andato a lavorare in fabbrica. Mio nonno, Rolphie Johnson, suonava. Conosceva tutti quei vecchi bluesmen, Son House, Charlie Patton….li conosceva tutti. Tutti suonavano blues in famiglia. Ho cominciato ad andare nella zona del Delta ed ho conosciuto T-Model Ford, Asie Payton e tanti altri che suonavano nel vero stile delle colline del Mississippi, come facevano i miei parenti nel nord est del Mississippi.” E aggiunte, “dovete comprendere, questo, molti non lo capiscono. Ci sono due tipi di blues: il blues del Mississippi, nella zona del Delta del Mississippi, o il blues del nord-est del Mississippi, quello delle colline.  E un altro tipo di blues, quello del Texas, dell’Arkansas o dell’Ohio. Tutto questo è derivato dal blues del Mississippi. E non è perché queste persone vivono in un altro stato che lo chiamano diversamente, ma è lo stesso stile di blues del Mississippi suonato da gente di un altro posto. Quando ascoltate un tizio suonare del blues e suonarlo correttamente, la base viene dal Mississippi e se non avete questo in voi, non avete nulla”. Dal punto di vista discografico, bisogna contare otto album, tra essi il sontuoso “Twice As Hard” con Jimmy “Duck” Holmes (Broke & Hungry Records 2014) e più recentemente “From Hill Country Blues To Mississippi Delta Blues” (Wolf -2020), questa volta condiviso con Super Chikan. Il nuovo lavoro comprende undici brani da solo, registrati nel 2023 a Pontotoc, di cui quattro originali: “How Much I Love You”, “Boogie With Me People”, “I Can Be Your Man” e “Pretty Girl”. Su questi, Bean mira all’essenziale con la sua chitarra elettrificata e un amplificatore Peavy che fa qualche rumore quando lo maltratta. Rivisita anche con sottigliezza degli standard quali “How Much I Love You” interpretata da Howlin’ Wolf nel 1951 (Are You Gonna Wreck My Life), “I’m Ready” e “Help Me”, donandogli una colorazione umida e ipnotica. Altri titoli, quali “Drop Dead In Front Of Your Door” di Muddy Waters, che è alla fine una canzone d’amore o di sesso, ma anche blues  lancinanti a tempo lento e sincopato come “She Moves Me” fanno centro. L’improbabile “It’s A Man Man’s World” di James Brown è una vera delizia. Insomma, lasciatevi guidare, dolcemente, ma con mano sicura nell’universo musicale accattivante di Terry “Harmonica” Bean. Non lo rimpiangerete di sicuro.

Philippe Prétet



leggi in francese

Category
Tags

Comments are closed

Per la tua grafica

Il Blues Magazine