Il catalogo della label madrilena Solo Blues prospera sotto l’egida di Javier Rodriguez, musicista esperto, produttore e direttore dell’omonimo magazine, arricchendosi di una nuova collezione dedicata a riedizioni di classici del blues. La prima uscita, formato digipack, contiene diciannove brani e si intitola “Down Home Blues Queens”. Si tratta di una selezione di undici cantanti blues tra le più celebri, a volte anche chitarriste, attive tra il 1924 e il 1940, Memphis Minnie, Ma Rainey, Mae Glover, Mattie Delaney, Geeshie Wiley, Lottie Kimbrough, Ruth Willis, Bertha Chippie Hill, Bessie Tucker, Bertha Henderson e Bertha Lee. Alcune di loro cantavano accompagnate da maestri quali Tampa Red, Blind Blake, Fred McMullen, Curley Weaver o Charley Patton. Il tono dell’album è fissato da Lizzie Douglas alias Memphis Minnie (dal personaggio di Walt Disney) che ha perfezionato i duetti di chitarra tipici del Memphis blues. In parallelo, ella ha inoltre registrato da solista molti capolavori di country blues che poi combinerà col blues urbano di Chicago. Col suo primo marito, Joe McCoy, riusciva ad ottenere una musicalità di grande ricchezza, grazie al suo stile a due chitarre le cui linee melodiche si intrecciavano perfettamente. Donna di forte personalità, non esitava a maneggiare il coltello con la stessa facilità della chitarra! Conoscerà un successo considerevole allorchè, lanciatasi alla conquista della Windy City all’inizio degli anni Trenta, col suo secondo marito Little Son Joe (vero nome Ernest Lawlars) seppe creare brani a tinte forti, utilizzando un linguaggio vernacolare molto riconoscibile all’interno della comunità afroamericana. Qui la ritroviamo sola al canto e alla chitarra su “Georgia Skin” (1930), “Chickasaw Train Blues” (1934) e su “Ma Rainey” in duo con Little Son Joe (1940). In effetti, il suo periodo chicagoano anticipa il blues elettrico del dopoguerra. L’album offre anche l’occasione di ascoltare pezzi rari incisi durante la Grande Depressione, come “Pick Poor Robin Clean” (1930) del duo Geeshie Wiley e Elvie Thomas, “Last Kind Words” della texana Geeshie Wiley o ancora “Down The Big Road Blues” e “Tallahatchee River” (1930), le due sole registrazioni note di Mattie Delaney, cantante del Delta.
In una discografia parca, possiamo ancora citare Ruth Willis con “Man Of My Own”(1933), accompagnata da un brillante due di chitarristi formaato da Fred McMullen e Curley Weaver o Bertha Lee, dal canto possente e declamatorio in “Mind Reader Blues” (1934) e “Yellow Bee” (1934), con l’eco della chitarra di Charley Patton. Altre invece, come Mae Glover e Bertha Chippie Hill cantano con maghi della chitarra slide come Tampa Red e Georgia Tom Dorsey ed avranno una carriera discografica molto più estesa e più in linea con il loro talento. Stessa cosa con la stupefacente Littie Kimbrough, soprannominata “Kansas City’s Butterball”. I due brani qui inclusi, “Wayward Girl Blues” e “Rolling Log Blues” (entrambi del 1928), sono considerati tra i migliori del suo repertorio. Gertrude Ma Rainey, la madre del blues, è nota come la prima grande cantante nera professionista di blues. Le sue canzoni evocano con semplicità la vita e le emozioni quotidiane come in “Black Eye Blues”, con Georgia Tom Dorsey al piano e Tampa Red alla chitarra nel 1928. Ha aperto la via per numerose altre cantanti nella tradizione del Sud, quali Bessie Tucker in “Fryin’ Pan Skillet Blues” (1928) che canta superbamente, in modalità “holler”, un testo dagli accenti gospel. Insomma, lo avrete capito, il down-home blues prebellico al femminile non è invecchiato affatto. Al contrario, il piacere dell’ascolto di questi classici non fa che aumentare se ci si prende anche il tempo di leggere i testi che figurano nel libretto incluso nel disco. Raccomandato! Ma attenzione, è una edizione limitata che ci si può procurare qui:https://www.soloblues30.com/product/revista-down-home-blues-queens-1924-1940
Philippe Prétet
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