Dopo aver superato i vent’anni di carriera discografica, Erja Lyytinen ritorna nuovamente con un nuovo lavoro dal vivo, il suo quarto: “Diamonds On The Road” appare immediatamente come una coinvolgente testimonianza della potenza pura e del magnetismo che il rock-blues è capace di offrire. L’apertura, lasciata al brano che dà il titolo all’album, immerge l’ascoltatore in una sorta di vortice sonoro, dove le corde della chitarra riversano quel fervore che può nascere solo durante un concerto. Erja sviluppa un racconto in ogni traccia, propone storie di angoscia, ribellione e redenzione, il tutto comunicato attraverso la sua magistrale padronanza della chitarra. L’elettricità che riversano episodi come “Rocking Chair”, “Waiting For The Daylight” oppure “Lover’s Novels”, con qualche accenno alle sonorità dei padri dell’hard rock, sono assai coinvolgenti e capaci di trascinare il pubblico nella loro scia.

La chitarrista finlandese sa modulare perfettamente la sua voce, dando la carica necessaria come nelle prepotenti “Bad Seed” e “Last Girl”, salendo forse ancora più in alto in “Never Really Had You” e rallentando appena il ritmo in “You Talk Dirty”, uno dei pezzi che lei ama maggiormente eseguire dal vivo. Nella trascinante “Black Ocean” emerge maggiormente l’impostazione blues, che altrove è appena accennata, e che ritorna nella lunga “Wedding Day”, un allegro boogie con una estesa jam session nel mezzo in cui ritroviamo nuovamente alcuni riferimenti ai Deep Purple. Interessante l’inserimento di “Väinämöinen Tuonelassa”, una nuova composizione cantata in finlandese (per la prima volta), ispirata all’omonimo dipinto dell’artista Pekka Halonen: il pezzo racconta la discesa agli inferi di uno sciamano, attraverso una struttura che potremmo definire folk metal.

Per la conclusione la Lyytinen offre l’unica cover, una interpretazione personale della celebre “Crosstown Traffic” di Jimi Hendrix, a cui segue il momento più rilassato della serata, l’intensa “The End Of Music”, una lunga ballad dalle tonalità ammalianti, valorizzata dall’hammond di Petri Rahikkala; la formazione è completata da Tatu Back al basso e Iiro Laitinen alla batteria. L’intesa dei quattro è palpabile e innalza ulteriormente il livello dell’album, che si caratterizza per la sua energia dirompente: quasi ogni traccia si sviluppa come una tempesta in arrivo, ma Erja sa caricare di emozione ogni nota e ogni accordo, intensificando il tutto con la sua voce potente. Regalandoci un live che si può gustare a lungo senza stancarsi.

Info: https://erjalyytinen.com/

 

 

Luca Zaninello

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