JOHNNY WHEELS & THE SWAMP DONKEYS Keep On Pushin’ - Il BLues Magazine

Chi li ha visti tra i finalisti nell’International Blues Challenge del 2020 non se li è certo dimenticati: Johnny “Wheels” Kennicott aveva la musica nel sangue fin dalla nascita, ma questa divenne per lui fondamentale quando, per un brutto incidente d’infanzia, si ruppe il collo restando paralizzato dal petto in giù. Dovendo necessariamente abbandonare la passione per il football e la batteria che aveva già iniziato a suonare, Johnny scoprì che poteva lavorare sul suo diaframma paralizzato sia per cantare, ma pure per suonare l’armonica: forma quindi il suo gruppo e inizia a farsi conoscere nella scena musicale del nativo Oregon e a nord-ovest, debuttando discograficamente con questo lavoro.

L’inizio di “Hard Times” incalza con il suo ritmo blues trainante e la voce grintosa di Johnny, compositore di tutti i brani insieme al chitarrista Brandon Logan e dal bassista Taylor Frasier; l’organico è completato da Doug Noyle alla batteria e Michael Rabe alla seconda chitarra. Si prosegue con il ritmo trascinante di “George Fisk”, arricchito da una validissima sezione fiati, che ritroviamo ancora, specie in “Light Me Up”, un R&B di altissimo livello e coinvolgimento, come pure in “The Fall”, una ballad di struggente intensità. Si resta sulla stessa atmosfera con “As Long As You’re There”, splendido slow che mette in risalto lo stile canoro emotivo di Johnny.

Con un inizio urban style, che potrebbe quasi preoccupare, decolla invece “Finding Your Way Back Home”, uno straordinario numero funky che mette in mostra la sezione ritmica della band e la sua coesione, risultando uno dei gioiellini del dischetto. “Mizz Karman” è un’altra traccia con una struttura blues elaborata che conduce verso la conclusiva “Time To Bail (Keep On Pushin’)”, una sorta di inno in un crescendo corale, arricchito dai fiati, dove emerge nuovamente l’assolo di Logan.

La storia personale di Johnny Wheels, che ha superato una tragedia e perseguito il suo amore per la musica, è di per sé fonte di ispirazione, confermata dalla ricca miscela di sonorità sempre vivaci e coinvolgenti: l’album testimonia la notevole versatilità della band, capace di creare un suono unico e di fondere vari generi sotto l’ombrello del blues.

 

Luca Zaninello

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