Robert Cray in concerto alla Santeria di Milano

Dopo otto anni, Robert Cray torna a Milano, unica tappa italiana del suo lungo tour europeo. La Santeria di viale Toscana si è riempita gradualmente e il pubblico è in piedi a ridosso del palco. In sottofondo prima dell’arrivo della band, si sente un pezzo di O.V. Wright, non a caso uno dei suoi soulmen preferiti.

Cray e i suoi arrivano puntualissimi e attaccano “Anything You Want” , che era anche il pezzo d’apertura del suo, per ora, ultimo album in studio, l’ottimo “That’s What I Heard”(2020). Un midtempo perfetto come introduzione alle atmosfere singolari della musica di Cray e al valore della band.

Subito dopo recupera “Where Do I Go From Here?”, risalente a quarant’anni fa, compariva infatti su “Bad Influence”. Ci si rende subito conto di quanto funzioni bene il gruppo, con una impeccabile sezione ritmica affidata a Les Falconer alla batteria e al vecchio amico Richard Cousins al basso, oltre all’organo di Dover Weinberg, che ha sovente spazio in assolo e parti di cucitura.


Robert Cray live, Santeria Milano, giugno 2023

Robert Cray Dover Weinberg foto Matteo Bossi


Cray è in forma olimpica, in primis chitarristica, il suo stile alla ritmica si contraddistingue per un esemplare lavoro della mano destra, che produce figure sempre cariche di groove, contrappuntate da assolo staccati e lancinanti sulle sue Stratocaster. Quanto alla voce bastano le pennellate su “I Shiver” o la sinuosa “Poor Johnny” per comprendere le qualità espressive fuori dal comune di Young Bob, per nulla intaccate dalle quasi settanta primavere.

Il repertorio è vasto, potendo pescare da tanti momenti di una carriera quasi cinquantennale, con una bella alternanza di tempi e toni. Solo due le cover, un rifacimento di “Sitting On Top Of  The World” e una ripresa di “You Must Believe In Yourself”, omaggio a O.V. Wright contenuto nel bel disco realizzato con la Hi Rhythm.

Un altro suo marchio di fabbrica sono le ballad e questa sera ne regala alcune, come “Anytime”,  “You Had My Heart” o più avanti, la splendida “I Can’t Fail”, intrise di sentimento e cantate con classe e vellutato trasporto. Potremmo citare anche la spiritosa “Chicken In The Kitchen” e ovviamente “Right Next Door (Because Of Me)” che mezzo pubblico canta con lui, risalente al fortunatissimo “Strong Persuader”.


Robert Cray live @ Santeria Milano

Robert Cray foto Matteo Bossi


Oppure sottolineare ancora il lavoro della sezione ritmica, che fa esattamente quello che serve al brano, con Cousins puntuale e melodico e Falconer attento a non fare mai nulla di troppo; “I don’t do a lot”, ci ha detto scherzando dopo il concerto. Eppure, in una battuta è racchiuso, forse, l’approccio della band, fatta di ascolto reciproco, grande compostezza, senso delle dinamiche e della canzone.

Tra i sorrisi, loro e del pubblico, Robert e soci tornano per due bis, il vecchio successo “Phone Booth” al termine del quale il nostro ironizza sulla sparizione, ormai ovunque, delle cabine telefoniche. E chiudono con “Time Makes Two” di fulgida, adamantina bellezza. Un bellissimo concerto senza un attimo di flessione e un grande artista, Robert Cray, a cui il tempo ha dato ragione, distillatore con maestria di pregiato soul/blues, secondo una sua ricetta, personale e riconoscibile.

Matteo Bossi

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