L’invito

“Ciao Andrea, tutto bene?  Ti potrebbe interessare partecipare a questo festival per la rivista Il Blues?”; è lunedi sera quando Davide Grandi mi invia questo messaggio e dopo 4 minuti sto già organizzando il viaggio che di lì a 5 giorni mi avrebbe portato ad Alessandria, all’Ale Sound Blues Festival.

Il festival si svolge in due serate; decido di partecipare all’evento di sabato sera, dedicato alla memoria di Nick Becattini, chitarrista italiano vinto dalla malattia SLA che nel settembre 2024 ha lasciato il popolo del blues nostrano orfano di uno dei suoi celebri interpreti.

Per la serata il cartellone prevede i Tigullio4friends e i Nick Becattini Legacy. I primi sono un’associazione composta da musicisti che, attraverso eventi, produzioni musicali locali e merchandising, raccolgono fondi per il sostegno alle famiglie, agli ospedali e in generale alla ricerca sulla SLA. L’acronimo SLA, infatti, sul loro sito internet diventa Start Living Again. Considerato il tema della serata, invitarli è stata un’ottima iniziativa del direttore artistico del festival, il chitarrista Gabriel Delta.

Purtroppo i Tigullio non riusciranno a presenziare a causa di un incidente che ha bloccato la viabilità autostradale. In ogni caso qui trovate il link al sito internet dell’associazione https://www.tigullio4friends.org

I Nick Becattini Legacy, invece, sono un gruppo musicale composto da Keki Andrei (Hammond), Andrea Cozzani (Basso), Carmine Bloisi (batteria), musicisti che hanno accompagnato per tanti anni Nick Becattini, e a cui si è aggiunto Cek Franceschetti (chitarra e voce). Loro hanno deciso di mantenere vivo il messaggio e la musica di Nick Becattini riportandola sui palchi live.

Foto di Andrea Capelli

 

Il viaggio

Il meteo previsto per il fine settimana è ottimo, quindi decido per un giro in moto di un paio di giorni. Contatto Gabriel che mi fornisce indicazioni per il pernottamento e mi invita a cena con gli artisti che suoneranno durante la serata. Nei giorni successivi faccio un giro di messaggi agli amici, nessuno mi accompagnerà, pazienza vado solo. Sabato mattina lego lo zaino alla moto, navigatore satellitare (non sono così cool da utilizzare le mappe sulle cartine stradali), impostazioni, evita strade a pedaggio e parto con 40 minuti di ritardo rispetto all’idea che mi ero fatto la sera precedente. Serata dedicata a Nick Becattini, quindi Spotify e ripasso generale. Dopo un’ora di guida mi fermo in un bar per un cappuccino. Pare che in Italia berlo dopo le 11.00 del mattino sia illegale come spezzare gli spaghetti. Controllo l’orologio di bordo, ok si può fare, sono ancora nei tempi legali.

Riparto. Supero il Po e mi immergo nell’Oltrepò Pavese, poi il Piemonte. Verso le 12.30 sono vicino ad Alessandria, è presto, quindi decido di tirare dritto e godermi le curve e i paesaggi delle dolci colline del Monferrato, e punto le gomme verso Roero. Giornata meravigliosa, 20-25 gradi (diventeranno 30 nel pomeriggio, non male per essere gli inizi di aprile), neppure una nuvola in cielo, aria di primavera, profumo di polline. Naso che prude, occhi che bruciano, starnuti. Check mentale sugli antistaminici nello zaino. Presi! Pausa. Ho dimenticato il carica batteria del cellulare. Giro per Casale Monferrato. Dopo 5 ore di guida mi merito il pranzo. Per rispetto delle tradizioni locali rifletto se prendere un bicchiere di Barbera, Salvini (il ministro) ha detto che si può, e mando qualche fotografia con insulti agli amici che non mi hanno accompagnato. Prendo il taccuino (questo è cool), cerco su google come si scrive taccuino e inizio a prendere qualche appunto di viaggio.

Foto di Andrea Capelli

La serata

Uscito dall’Hotel raggiungo il teatro dove si terrà la serata, volevo sentire il sound check, ma niente, nel cortile la calorosissima ospitalità di Gabriel mi trattiene a chiacchierare di musica e a bere del vino. Mi presento al gruppo presente tra cui c’è Maurizio Faulisi, il Dr. Feelgood di Virgin Radio che, con mio sommo imbarazzo, nonostante lo ascolti da anni, non ho riconosciuto fino a dopo un’ora che lo avevo seduto a fianco a cena. Mi sento ancora addosso l’onta della vergogna, non sono bastate due docce a togliermela di dosso. Scusa Maurizio!

Sapevo già che avrei fatto molta fatica a “tenere il passo”, ma trovarmi a tavola con il Doc e tutti i musicisti presenti, che hanno suonato e organizzato concerti con i grandi del blues, mi ha fatto sentire piccolo piccolo. Comunque “tengo botta” e cerco di non darlo a vedere, ma mi sento una “capra ignorante”. Al tavolo, durante la cena, si susseguono storie di concerti, jam session, festival blues, circolano nomi che a me dicono poco ma che, a giudicare dal furore che accendono negli occhi emozionati dei presenti, dovrei conoscere. Accidenti a me! Cena finita, è il momento della musica. I Tigullio4friends non ce la fanno ad arrivare, sono bloccati in autostrada, quindi l’organizzazione del festival presenta sul palco Dott. Feelgood che pronuncia qualche parola di saluto. Il presentatore della serata, il simpaticissimo Nicola Gerardi, annuncia sul palco Dario Lombardo, chitarrista e bellissima calda voce blues, e Andrea Scagliarini, armonicista.

Foto di Andrea Capelli

Lombardo e Scagliarini sono membri dei Model-T Boogie, gruppo blues prossimo ai 40 anni di attività, che è stato anche il gruppo con cui Nick Becattini ha iniziato a muovere i primi passi nel professionismo. Tocca ora ai Nick Becattini Legacy fare la loro sessione, proponendo diversi brani, per lo più pezzi di Becattini. Il gruppo è davvero impressionante, meravigliosa presenza scenica di Keki Andrei all’Hammond, Andrea Cozzani, Mr Groove al basso, sviluppa linee di basso che avvolgono in modo morbido, discreto, e consapevole tutti i brani, Carmine Bloisi alla batteria non perde un colpo, preciso e pulito in tutti i brani, e Cek Franceschetti, ultimo acquisto della band, nonostante abbia un background di roots acustico, non sbaglia nulla con la sua telecaster.

Il concerto si conclude con una jam session, uno “shuffle in sol”, dei Nick Becattini Legacy a cui si aggiungono Gabriel Delta, Andrea Scagliarini e Dario Lombardo, prima della consegna di una targa ricordo alla moglie di Becattini (assente a causa del blocco autostradale). Al termine del concerto riesco a intervistare gli artisti che mi raccontano alcuni aneddoti su Nick. Mi raccontano che il suo brano “Holy Tire” è stato scritto per quel santo pneumatico che si ruppe consentendogli di passare una notte in compagnia della donna che poi sarebbe diventata sua moglie. Il manager di Nick mi racconta il professionista attento ai dettagli e di quella volta in cui, giovanissimo, sul palco con Johnny Copeland, si “impose” sull’arrangiamento di un brano, trovando assolutamente d’accordo il bluesman americano. Ciò che mi ha colpito sono stati l’affetto e la sincera stima negli occhi e nella voce degli artisti durante le interviste, sentimenti che si rispecchiano nella loro musica. Lo spettacolo di sabato 5 aprile è stato il primo ufficiale della band, che con questo progetto vuole mantenere vivo il ricordo della musica di Nick Becattini, non accontentandosi delle registrazioni, ma riportandola live sul palco. All’esterno del teatro ho potuto fare alcune domande al pubblico, e quando qualcuno mi ha risposto che non conosceva Nick Becattini ma che dopo questa sera si, direi che il progetto nasce sotto i migliori auspici.

Foto di Andrea Capelli

Epilogo

Il festival è alla sua 3a edizione ed è valsa certamente la pena di fare qualche ora di strada per parteciparvi. Si svolge nel meraviglioso contesto paesaggistico del monferrato, dove si mangia bene, si beve pure meglio e, in questi due giorni di festival, si ascoltano musicisti meravigliosi. Aggiungete che se si è fortunati come me, si incontrano persone simpaticissime e accoglienti, che ti raccontano storie di blues e che può capitare ti portino a bere ancora un paio di bicchieri fino alle 4 del mattino, facendoti ricordare che a volte non importa quanti anni ti senti, perché quando ti svegli non hai più la resilienza di quando ne avevi venti. Grazie quindi a Gabriel Delta per l’invito, a questa rivista e a tutte le persone che ho avuto il privilegio di incontrare in questa giornata meravigliosa e che spero di ripetere

 

Andrea Capelli

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