Cercare questo disco di An Diaz & Yokatta Brothers su Internet puo’ rivelarsi un tour de force visto che Komorebi e Yokatta sono parole giapponesi di uso comune, ma sinceramente sconosciute al vostro umile servitore. Al mondo ci sarebbero almeno una decina di gruppi musicali che si chiamano Yokatta o Komorebi, spesso e curiosamente senza alcun legame col Giappone. Come sembrerebbe essere il caso di An Diaz & Yokatta Brothers, questo gruppo Franco-Argentino, con la cantante An Diaz rappresentante dell’Argentina. Se da Komorebi in New Orleans vi aspettate atmosfere dannatamente swamp, siete sulla cattiva strada quindi niente piano saltellante, niente ritmi caraibici infuocati, niente voodoo. Eppure … eppure questo disco, che come lunghezza sembra piu’ un EP, racchiude buona musica, con niente di giapponese e un tenue filo di New Orleans, ma proprio poco. Difatti “It must be fine” e “Sandwich Bored Man” vengono direttamente dalle Mississippi Hills, mentre “Alone Around You” ha un ritmo piu’ sinuoso pur terminando in modo poco coinvolgente. Il dixieland fa il suo ingresso prepotentemente con “Child Free Blues”, con Diaz in grande spolvero.
Anche “Hiding in plain sight” viene dalle Mississippi Hills e la finale “Killjoy”, un po’ tirata via, difetta nell’arrangiamento. Il trio francese, Manu Slide (chitarre, harmonica, cori), Stéphane Bihan (basso, cori) e Julien Marieux (batteria, cori) è veramente buono ma poco sfruttato mentre la cantante An Diaz brilla troppo: ha una voce magnifica ma tende ad esagerare, il growl ad esempio risulta decisamente forzato. Difficile credere che questi quattro talentuosi musicisti, al loro terzo disco insieme, siano andati a New Orleans per registrare e alla fine pubblicare sette pezzi per un totale di 23 minuti: qualcosa non deve aver girato per il verso giusto. Però c’è del buono in questo Komorebi, attendiamo conferme in una proposta piu’ solida.
Luca Lupoli
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