Con migliaia di spettatori e un borgo festante a ritmo di blues, il Bitonto Blues Festival bissa il successo della prima edizione del 2013 e si conferma realtà nuova e fiorente nel panorama nazionale delle rassegne dedicate alla musica blues.  L’edizione 2014, si è svolta nel primo weekend di settembre, dopo l’anteprima del 23 Agosto con la JugbandBlues e la Maxbluesband di Massimo Ciracì, con un pubblico numeroso sia  nelle due serate svoltesi al Teatro Comunale “Tommaso Traetta” che durante la grande chiusura in Piazza  Cattedrale. Quasi ottanta gli artisti esibitisi durante la tre giorni di musica, organizzata dall’associazione Blu & Soci, sotto la direzione artistica di Beppe Granieri, per un totale di oltre dodici ore di spettacoli tra assoli di chitarra, armonica e colpi di washboard.

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Un successo che non è stato scalfito dal rischio pioggia, costringendo lo staff a spostare i primi due concerti all’interno del Teatro: in centinaia hanno affollato la struttura e le strade antistanti, dove è stato allestito un maxischermo per permettere la visione dei set agli spettatori sprovvisti di accredito. Aperta dai pugliesi Acousti.Co – The Band, la prima serata ha scaldato il Traetta grazie all’hard blues della milanese Bluestouch Slideband e all’eleganza della Matteo Sansonetto Blues Revue, reduce da una trasferta a Chicago dove il leader della band ha registrato il suo ultimo album.

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Il botto è stato registrato sabato 6 quando oltre trecento spettatori hanno animato il Teatro sino all’una di notte ballando e cantando sulle note del duo soul-blues Angela Esmeralda & Sebastiano Lillo, freschi vincitori dell’Italian Blues Challenge, e sulle chitarre distorte del grande Carl Wyatt, per la prima volta a Bitonto con i suoi Delta Voodoo Kings.

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Ma soprattutto grazie ai lucani Blue Cat Blues, capeggiati dall’istrionico leader Rosario Claps che, con il suo blues dall’anima meridionale, ha trasformato il concerto in un evento interattivo, grazie alla collaborazione del pubblico. Scongiurato il rischio pioggia, domenica 7 il Bitonto Blues Festival è tornato in Piazza Cattedrale per la serata conclusiva. Sotto l’ombra della struttura romana, ha aperto il virtuoso della chitarra blues Gabriele Dodero, che ha proposto un repertorio di classici rivisitati in chiave elettrica con il suo trio. Prima di lasciare spazio a due ospiti di fama sia nazionale che internazionale: i Mudcat & The Atlanta Horns e i Blue Stuff di Mario Insenga.

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La band di Daniel Peter Dudeck ha infuocato il cuore del centro di Bitonto con uno spettacolo ispirato alle atmosfere country e dixieland e fatto divertire il pubblico grazie alle gag del leader e alla tecnica musicale dei componenti, tra cui spiccava Lil’ Joe Burton, storico trombonista di B.B. King.  Ha messo tutti d’accordo il sound mediteranneo e caldo dei Blue Stuff, che hanno omaggiato, durante l’ultimo set del festival, la storia del blues e caricato la loro musica di denuncia sociale e politica.

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La band, con all’attivo collaborazioni prestigiose con Edoardo Bennato e Renzo Arbore, ha incantato la piazza con i suoi brani più famosi, su tutti “L’acqua è poca”, titletrack dell’omonimo album. Un successo che ha superato i confini cittadini: centinaia gli spettatori giunti da tutta la Puglia e dalle regioni limitrofe, migliaia i contatti nazionali e internazionali grazie anche al racconto social del festival e alla diretta streaming di PuntoTv, che ha registrato ottimi ascolti anche sul Digitale Terrestre.  Alla fine è risultata soddisfatta l’Amministrazione Comunale che continua a supportare il rilancio della parte antica della città. Un Festival supportato  anche dai tecnici di Power Sound, da Pierluigi Morizio, che ha presentato con il solito carisma le serate, sino ai fotoreporter ufficiali del festival, Cinelli & Di Liddo Fotografia.

 

Savino Carbone

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