La rassegna, ideata e promossa dall’ Associazione Culturale AngeliBlues di cui Angelo Agrippa è l’anima, si è concretizzata per il secondo anno consecutivo in quel di Pomigliano d’ Arco, città musicalmente famosa per aver ospitato fin dal 1996 rassegne jazz con la partecipazione di artisti del calibro di Anthony Braxton, Jan Garbarek, Art Ensemble of Chicago, Chick Corea, Herbie Hancock, McCoy Turner. Una città che prima della industrializzazione era prettamente rurale, favorita dal suo esteso territorio pianeggiante, ha accolto magnificamente la ventata di blues portata da Angelo in una location raffinata quale è La Distilleria Feltrinelli Point. Cinque gli eventi nell’edizione 2014.

Foto di Angelo Agrippa

Foto di Angelo Agrippa

Si parte il 6 giugno  con il Texas style della Fireball Blues Band. Un gruppo che ha rielaborato classici in stile personale pur mantenendo le sonorità originali.  Hanno suonato come il loro slogan detta: duramente rock, profondamente blues. Nuova frontiera dell’hard blues made in sud.  Merito a Mario Aubry, John Arciello, Gigi e Gianfrancesco Fasulo : i Fireball!  Non poteva essere un inizio migliore. La seconda serata il 13 giugno col Chicago blues dei True Blues. Band con Chicco Accetta, Massimo Furio e Stefano Piccirillo, Patrizio Buonaiuto, Massimo Bevilacqua. Una delizia per le orecchie e per l’anima il blues sul fantastico groove della sezione ritmica espresso dalla band  Agli assoli di chitarra di Chicco partiva sempre un lungo ed interminabile applauso (e non poteva essere diversamente) che si interrompeva solo per godersi il virtuosismo di risposta della armonica di Massimo.. Il momento topico della serata è stata la dedica da parte di Chicco ad Angelo (hendrixiano fino al midollo) di Angel!

Foto di Angelo Agrippa

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Le note della sua chitarra salivano, salivano fino alla cloud di Jimi che mi è sembrato si mordesse le mani per non essere con noi! Grande momento, grande Chicco (imperdibile il suo contributo nel progetto di Sophya Baccini “Big Red Dragon”). Serata blues alto livello. La terza serata il 20 giugno God Save The King  – Viaggio alla corte del RE del blues! La serata magica che aspettavo. Lo stage riempito da una ensemble imperdibile! Juke Joint (Guido Migliaro, Renato Federico, Umberto Sirigatti, Nicola Orabona) ed una sezione fiati da far arrossire d’invidia James Brown: Woodwinds & Brass Ensemble (Luciano ed Enzo Nini, Manuel Carotenuto, Lorenzo Federici). Solo a vederli apparire tutti insieme si è capito che si stava per assistere ad un evento blues incredibilmente SOUL! Omaggiare B.B. King nel dovuto rispetto della sua leggenda vivente significa curare i dettagli ed impegnarsi allo spasimo. Lo stage lo esigeva e loro hanno risposto alla grande.

La quarta serata il 27 giugno Angeli Blues Lab Convention – “sconcerto” dei laboratori blues dell’associazione. Tre i gruppi in programma (Stormy Monday Blues Farm, Dusty Waters Blues Band, The Blues Boys) più tanta jam con personaggi dell’area blues partenopea che si sono avvicendati sullo stage dando vita ad una interminabile performance viscerale. La platea, coinvolta, ha risposto battendo il ritmo in una entusiasmante atmosfera impregnata di blues. Emozionante serata. La quinta ed ultima serata il 4 luglio ha ospitato IL Chicago style della Full House Blues Band. Full sta per 3 Assi + 2 Re. Un nome appropriato visto i componenti: Guido Migliaro, Enzo Caponetto ( i due Re) Renato Federico, Umberto Sirigatti, Nicola De Luca ( i tre Assi). Enzo e Guido con Renato alla tastiera hanno liberato tutta la loro bravura ed esperienza sulla base ritmica di Nicola ed Umberto. Lo stile pulito e preciso reso inconfondibile negli anni ha fatto la differenza.

Foto di Angelo Agrippa

Foto di Angelo Agrippa

Gli intermezzi verbali tra i due sono stati come sempre uno spettacolo nello spettacolo. Il fraseggio di Enzo, il riff di Renato e la voce rauca old time di Guido hanno fatto scorrere endovena il bluesblood per tutta la serata finale. Una citazione speciale va alla location che ha ospitato la rassegna La Distilleria Feltrinelli Point. Non era semplice gestire degli eventi così specifici, ma ne sono usciti alla grande. Le difficoltà e gli imprevisti che si incontrano spesso portano allo sconforto e perciò chiudo con le parole che ho postato ad Angelo Agrippa, protagonista assoluto, alla fine della rassegna.

“L’ essere tenaci una virtù tutta meridionale temprata dalla sopravvivenza quotidiana, auguro una lunga vita alla sua creatura”

 

Nando Avalle

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