I festival di quest’estate saranno ricordati per uno scomodo ospite comune a tutti: il maltempo. Intanto domenica 15 giugno nella puntuale rassegna dell’Italian Blues River, lungo l’Adda,  sul suggestivo palco di Brivio alle ore 11.15 un SMS recitava: “Facciamo il festival”. Era Stefano Brambilla, direttore artistico dell’Italian Blues River e del Bloom, che nonostante le temibili previsioni dichiarate quel giorno sfidava cielo e acqua.

Eppure non era bastato il maltempo di sabato 14 giugno con  l’esibizione esemplare in compagnia di Francesco Piu e di Mike Sponza, a sentire gli irriducibili presenti un concerto come pochi. Mentre il 15 giugno a partire dale 16.00 divinamente il maltempo ha mostrato una tregua per far spazio alla programmazione dell’Italian Blues River. Ad aprire la rassegna il promettente Gabriele Scaratti, vincitore del concorso “Young Bloom in Blues Challenge”, ha mostrato non solo le sue influenze legate ai manici di Eric Clapton e Hendrix, ma di poter esprimere anche con spunti di interesse il proprio credo musicale. Diversi i richiami al passato e  alla riproposizione di classici, intrigante la sua “Crossroads”. Gabriele è apparso in trio ed in versione elettrica. In successione la Leo Ghiringhelli Bandha ulteriormente riscaldando la platea passando un repertorio di classici come “Crazy Legs” e “The Hunter”. La band lombarda ha vivacizzato bene il pubblico presente che non si è risparmiato di ballare sotto al palco.

Piero De Luca & Big Fat Mama – Foto di Antonio Avalle

Poi è arrivato il momento di  Piero De Luca, tra i musicisti storici della scena blues italiana, in compagnia dei suoi Big Fat Mama. Repertorio intriso di classici Chess, pertanto Chicago Blues d’autore in particolare dedicato dall’attività di Howlin’ Wolf, “Who’s Been talking” e “Built For Comfort”, in cui la resa del cantante Dario Gaggero ha fatto la differenza. C’è stato spazio per proporre e inserire in scaletta brani autografi provenienti dal loro nuovo album “As We Like It”. Applausi e consensi. Infine chiusura al femminile con Arianna Antinori e The Turtle Blues, che hanno non solo mostrato di saper rivitalizzare l’insuperabile repertorio di Janis Joblin, segnalo “Piece Of My Heart”,  ma anche di proporre interessanti brani autografi, estratti dall’ album omonimo come ad esempio “I Give” e altre intepretazioni divise tra rock e funk, che inevitabilmente strizzano sempre l’occhio alla memorabile cantante texana, passione infinita dell’ Antinori. Questo è stato il resoconto di una delle quattro giornate organizzate dalla sempre volenterosa associazione Italian Blues River a cui va un sentito in bocca al lupo a non mollare!

Antonio Avalle

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