Ci sono artisti destinati a fama imperitura, magari legata a due o tre brani divenuti classici, altri in grado di veleggiare le decadi con maestria e fortuna. Altri ancora, non per mancanza di talento, ma a volte solo per qualche strano scherzo del fato, sono rimasti confinati alle retrovie, all’ammirazione di una ristretta cerchia di appassionati, in attesa di una riscoperta tardiva se non addirittura postuma.  Tra le voci soul questa categoria appare piuttosto nutrita e nelle loro fila, trovava posto anche Spencer Wiggins, scomparso lo scorso 13 febbraio. Nativo di Memphis, tra i vicini di casa c’era persino Bobby Bland, Spencer Wiggins si avvicina presto alla musica, cantando gospel in chiesa, legatissimo al fratello Percy, più giovane di un solo anno. Entrambi ammirano Sam Cooke, Ray Charles, B.B. King e Bobby Bland e non passa molto prima che decidano di mettere insieme un gruppo gospel i Southern Wonder Juniors, di breve durata e poi un altro con la sorella maggiore Maxine i New Rival Gospel Singers, con i quali cantano per alcuni anni nelle chiese di Memphis e dintorni. Sempre con Percy e l’amico David Porter danno vita ad un altro gruppo, stavolta secolare, The Four Stars, con loro suonano talvolta Maurice White e Booker T Jones. Dal punto di vista discografico deve attendere però il 1965, anno in cui esce un singolo, “Lover’s Crime”, scritta da Isaac Hayes, su etichetta Bandstand, una sottomarca della Goldwax di Quinton Claunch. Negli anni a seguire incide una serie di brani southern soul per Goldwax, versioni che pur non scalando le classifiche, non sfigurano accanto a quelle di colleghi più celebrati. Pensiamo alla magnifica “Uptight Good Woman”, “Take Me Just As I Am” ad una trascinante “I Never Loved A Woman (The Way I Love)” incisa a Muscle Shoals con Duane Allman alla chitarra o ad una morbida “Once In While (Is Better Than Never At All)”. Wiggins, come scrisse nel n. 99 Luca Lupoli recensendo il CD “The Goldwax Years”, “[…] ha grande padronanza delle corde vocali, sapendo essere, di volta in volta, vellutato o ruvido senza esagerare con il falsetto”.

Percy e Spencer Wiggins, Willie Walker foto Gianfranco Skala

Quando la Goldwax chiude, lui continua ad incidere per Fame, un paio di singoli, seguiti da un ultimo nel 1973 per la Sounds Of Memphis/XL, materiale riunito, con diversi inediti, in un secondo CD edito dalla Kent nel 2010. Da allora, la carriera nel soul in pratica si ferma, Wiggins si trasferisce in Florida e alterna l’attività di diacono in chiesa, riprende anche a cantare gospel, a quella di camionista. Incide solo un paio di prove gospel all’inizio del nuovo millennio sulla piccola etichetta Tavette. Il suo ritorno al soul avviene a Porretta nel 2009 col fratello Percy a cui seguono altre performance in festival inglesi e americani, oltre a due acclamati ulteriori passaggi a Porretta (2011 e 2018). Purtroppo, contrariamente al collega di etichetta Wee Willie Walker o a Don Bryant, non è rientrato in studio per realizzare un ultimo album soul. Non ci resta perciò, da appartenenti a quella cerchia di appassionati cui accennavamo in precedenza, che riascoltare le sue vecchie registrazioni, ripensando agli strani meccanismi del music business.

Matteo Bossi

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