Elvis vive! Sì, era proprio la; lo abbiamo visto nel mezzo di una folla in delirio che anche quest’anno, ha partecipato alla festa più hot dell’estate italiana. Il diciassettesimo Summer Jamboree di Senigallia ha colorato ancora una volta il centro marchigiano offrendo ai suoi frequentatori, balli, mostre, musica, esposizioni, cibo ma sopratutto tanto divertimento nell’ormai consueto stile americano anni 40/50. Un modo di essere e apparire, che ha reso celebre e appetibile la kermesse anche fuori confine.

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Se, infatti, l’indotto di questa rassegna è sempre in forte ascesa, già tutti prenotati gli alberghi per la prossima edizione; quello che risalta all’occhio passeggiando per le piazze sono i colori sgargianti del popolo del Jamboree, gli stessi che nel nostro immaginario colorerebbero le note dei tre palchi principali. C’è tanto vintage style nella serata del 31 Luglio a ventiquattro ore dall’inizio del festival, perché il Foro Annonario rivive, non solo quei suoni, ma anche le strutture di certi show che avevano splendore negli anni passati. “Mondogs Rhythm’N’ Blues Revue” è, infatti, una carrellata di solisti che ogni due brani si alternano sul palco sotto la direzione musicale dei sempre impeccabili Good Fellas, ideali “compagni di viaggio” per i tanti stili proposti dallo swing al blues, dal rock n roll al rhythm n blues.

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Tutti bravi e convincenti i vocalist apparsi, ma certamente colei che risulta avere una marcia in più è l’inglese Laura B. Una voce caratterizzata da una grande estensione, una carica esplosiva e coinvolgente che attraverso una figura procace e carismatica unisce grinta e tanta sostanza. Il bel brano originale “Deep Down In My Soul” riassume più di mille cover le ineccepibili qualità. Altra interessante voce è quella di Roberta Daniel, in arte Robbie D, direttamente da Cuneo, che convince col suo bel graffio e un’energia di rara intensità; così come la giovane ungherese, Miss Billie dalla band in forte ascesa BIllie & The Kids, che la sera precedente avevano aperto lo show a Gaynel Hodge, leggenda del doo wop.

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Tra i classici che hanno composto lo show, “Mess Around”, hit di Ray Charles, “Baby What You Want Me to Do” di Jimmy Reed, “Women & Cadillacs” dei Nite Rider e “Please Send Me Someone To Love” di Percy Mayfield. Nel tardo pomeriggio i briosi e incisivi Jump Aces di Marco Meucci avevano, “dall’alto del loro stage”, ravvivato il pubblico del Red Bull Tour Bus Stage, con un mood pieno di swing e blues. E’ una delle novità di quest’anno e non passa inosservata, il palco che ha ospitato la band romana si trova sulla parte superiore di un bus…rigorosamente d’epoca.  Come ogni anno il merito del Summer Jamboree è quello di offrire un’ampia varietà di suoni. Ovviamente immancabile è il blues, fortemente presente nel set dell’istrionico Little Victor. Un blues impregnato di tradizione; gli insegnamenti di Louisiana Red con il quale ha condiviso, tante volte il palco e lo studio si fanno sentire eccome.

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Il suo è uno show nello show grazie a quell’iconografia che si è inventato; un personaggio unico e stravagante che offre un suono personale, in alcuni momenti addirittura oscuro ma sempre focalizzato sul feeling e sulla qualità della musica proposta. Naturalmente per rendere importante il set c’è bisogno di ottimi supporters, e lui ha scelto il meglio che la scena nostrana potesse offrire; I Jacknives di Egidio Ingala ospiti anche nella passata edizione insieme all’armonicista bolognese. Inoltre la freschezza e brillantezza della singers Sister Suzie Simms diventa la classica ciliegina sulla torta. Tante le originali suonate, su ritmi prepotentemente boogie e un groove impeccabile costruito dalla sensibilità di Massimo Pitardi, basso ed Enrico Soverini batteria;

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senza dimenticare la classe e lo stile di Marco Gisfredi che insieme alla sua chitarra si era già fatto notare nella serata della “Mondogs Rhythm’N’ Blues Revue”. Tante, tantissime le bands che hanno animato e fatto ballare in questa diciassettesima edizione ed è impossibile ricordarle tutte; ma quello che colpisce è l’irriverente vena ironica che molti offrono e l’alto livello dei musicisti esibitisi. Tra i tanti ricorderemo i francesi The Backleg Breakers, trio che con maestria e duttilità alterna ritmi blues e suoni in pieno stile New Orleans; il classico rock n roll a stelle e strisce di Big Sandy and His Fly-Nights, abituè del Jamboree, il jive & jazz prebellico degli inglesi Natty Congeroo & The Flames Of Rhythm, ricordando un po’ l’immenso Cab Calloway, e il rockabilly ricco di blues degli olandesi CC Jerome & Jetsetters. Abbiamo avuto veramente paura di non poter assistere a quello che forse era uno degli eventi più attesi; il set di Kid Ramos esclusiva del SJ 2016.

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Venerdì 5 Agosto un bruttissimo temporale si è abbattuto sulla costa, poche ore prima delle 22.00, ma gli Dei del blues hanno soffiato dalla parte giusta, permettendo al chitarrista californiano di salire sul palco come da programma. David non ha deluso le attese in quelli che a nostro parere sono stati tra i 90’ più esaltanti di questa edizione. Jump blues di forte impatto con un Kid in ottima forma; ritmi forsennati, soli taglienti e impetuosi ma sempre caratterizzati da un maestoso gusto musicale. Ci troviamo di fronte ad uno dei più importanti esponenti di questo stile e la prova è tangibile; una personalità cortese che senza tanti atteggiamenti ha offerto uno spettacolo di rara concretezza. La medesima tenacia e sensibilità che gli ha permesso di affrontare e vincere le difficili battaglie che la vita ti presenta. Lo show manifesta anche una bella intesa con i Jetsetters di CC Jerome, la band che lo accompagna regalando momenti di pura goduria musicale; si divertono e fanno divertire tra classici e originali e in fondo non potevamo chiedere di più visto anche la straordinaria voce di Marco Schell al quale è assegnato il lato più rhythm n blues del concerto!

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Al termine del festival i numeri non mentono; circa 40 concerti in 9 giorni; 154 artisti impegnati, tra musicisti e dj, 6 palchi allestiti, un’ormai tradizionale Hawaiian Party sulla spiaggia di Senigallia con oltre 30.000 partecipanti e il Teatro La Fenice occupato in ogni suo spazio per la seducente notte del Burlesque. Forse non tutti hanno apprezzato la partecipazione di Edoardo Bennato, ma questi sono dettagli perché l’8 di Agosto si sono contate oltre 400.000 presenze e quello che in molti si dimenticano è la gratuità quasi totale dell’evento. A proposito, non abbiamo mentito; Elvis lo abbiamo visto, era la sul grande schermo del foro. Peccato che stessimo solo assistendo al trailer del prossimo biopic che lo riguarda. C’è comunque chi veramente sostiene di averlo incontrato in incognito a divertirsi insieme al popolo del Jamboree, o forse verrà il prossimo anno. Noi saremo lì ad aspettarlo, Dei del blues permettendo.

 

Simone Bargelli

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