Venticinque edizioni non sono certo poche per qualsiasi manifestazione, musicale o meno, rappresentano un bel traguardo. Ad esso ci si può arrivare in condizioni differenti per mille ragioni, con il rischio talvolta, di mutare in qualcosa di molto distante dall’idea di partenza. Non è stato, per fortuna, il caso del festival di Lucerna che ha mantenuto negli anni la sua identità fondata appunto sulla parola “blues” insita nel nome, allestendo cartelloni in cui la qualità si combina con la coerenza, senza concessioni commerciali. Una delle carte migliori poi resta indubbiamente il sapersi prendere cura degli artisti e la vicinanza tra gli stessi e il pubblico, elementi di importanza non certo secondaria.

Anne Harris, Guy Davis foto Gianfranco Skala
Si è partiti dunque giovedi 14 novembre, come sempre alle 19 precise, per il set del trio denominato Gumbo, Grits & Gravy il nuovo progetto animato da Guy Davis, Anne Harris, violinista per anni parte del gruppo di Otis Taylor e Marcella Simien, cantante e polistrumentista, figlia del pluripremiato artista zydeco Terrance Simien. Sonorità rootsy quindi dove il violino dialoga con l’accordeon o il rubboard della Simien, mentre Davis alterna chitarra, armonica e banjo. Quest’ultimo è, lo sappiamo bene, dotato di una gran voce, profonda e tonante, la si è apprezzata appieno ad esempio nella sua rilettura di “Drop Down Mama” (Estes). propongono anche “Another Man Done Gone” tutti insieme e un pezzo zydeco cantato in francese da Marcella Simien o uno strumentale con il violino alla guida, “Snowden’s Jig”, incluso anche nel loro EP. Un gumbo speziato e divertente, probabilmente non è che l’inizio di questa collaborazione.