Como: all’età di sessantatré anni, il primo di marzo, è mancato Marco Longhi, grande appassionato di musica oltre che di letteratura e cinema.  Marco, in qualità di “giornalista”, termine che riferito a lui appare molto riduttivo, ha nel bagaglio delle sue collaborazioni Suono Stereo Hi-Fi, Il Mucchio Selvaggio, Buscadero, L’Enciclopedia del Rock anni ‘60/’70/’80 (Ed. Arcana) e questa rivista, a cui vanno aggiunti anche i numerosi articoli apparsi nel corso degli anni sul quotidiano di Como, oltre a pubblicazioni varie.

45 anni di passione musicale condivisa e combattuta se ne sono andati e finiti. Approdato al vero BLUES, dal comune traghetto del white-blues, questo genere musicale era entrato nella sua esistenza facendogli vibrare le corde più profonde di un animo sensibile e ricettivo. Il tutto, poi filtrato con una mente analitica  ma sempre  appassionata, veniva elaborato nelle sue considerazioni. Le sue lucide analisi lo avevano presto portato ad avere una grande considerazione sia presso gli addetti ai lavori, che presso i musicisti nostrani che hanno avuto l’occasione di conoscerlo. Per “Il Blues” ha scritto negli anni dei reportage dal Pistoia Blues Festival, oltre a brevi articoli che, riletti oggi, ci confermano l’acutezza delle sue considerazioni. Nella sua produzione di rilievo è il ruolo avuto nella stesura dell’Enciclopedia del Blues e della Musica Nera (uscita per i tipi dell’Arcana a  fine ‘94), come supervisore redazionale oltre che come autore di numerose schede bio-discografiche.  Negli ultimi anni problemi personali uniti a una sua sensazione d’immotivata, a mio parere, inadeguatezza, lo avevano portato a non trasferire più su carta le forti emozioni che la musica, con il vero BLUES in prima fila, continuava a trasmettergli. Personalmente sono stato molto fortunato, in quanto ho potuto ancora fruire della sua affamata ricerca, volare con lui alla scoperta di generi e artisti che difficilmente da solo avrei potuto conoscere e soprattutto apprezzare in pieno. Storpiando il Rev.Gary Davis: «Life didn’t have no mercy».  So long Marco.

Alfonso Tentori

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