Edizione numero quattordici per il Summer Jamboree, manifestazione che inonda e colora la città di Senigallia nel mese di agosto (quest’anno dal 3 all’11) con un afflusso sempre più sorprendente per numero e differenze generazionali. Il tema conduttore è quello della cultura anni ‘40 e ’50 (soprattutto americana) fra balli, mostre, mercatini, party, burlesque, sfilate di auto d’epoca e tanto altro ancora. Ruolo fondamentale assume la musica live, che dislocata in tre palchi principali offre la possibilità di un tuffo nel passato trasformandosi in esuberanti ballerini o attenti ascoltatori. In tutto questo mosaico non poteva certo mancare il blues, quello di matrice “bianca”, a volte astutamente nascosto o vestito di swing e rock ‘n’ roll, ma pur sempre collante imprescindibile per un suono e un’era che ha cercato di trasformarlo. Tratteremo di due eventi dei quali siamo stati spettatori ad iniziare da quello di martedì 6 agosto quando sul palco centrale del Foro Annonario è atteso l’arrivo di Junior Watson. Supportato dai romani Red Wagons, Michael (questo il suo vero nome) è da considerarsi una leggenda vivente del West Coast Blues e originalissimo chitarrista, punto di riferimento per tantissimi amanti di questo sound. In circa novanta minuti di concerto regala grandi emozioni attraverso quel suo stile personale che lo ha reso unico ma principalmente a quella voglia di suonare che traspare dai suoi gesti ed espressioni; atteggiamento questo che non può che contagiare il numeroso pubblico del Foro. Decide di estrapolare molto dal suo album  del 2002 “If I Had A Genie” a partire dalla title track scritta da Johnny Otis, per poi esaltarci con la bella versione di “Lonesome Old Feeling”, far ballare sulle note di “Pleasure Is All Mine” e incantare sullo slow “It’s You”. Sono gli shuffle il vero punto di forza e i momenti più travolgenti del set; un set nel quale i brillanti Red Wagons assumono un ruolo fondamentale anche perché riuscire ad “interpretare” le funamboliche intenzioni di Junior non sembra sempre essere cosa semplice, ma loro grazie ad uno swing invidiabile, mestiere e tanta pazienza ci riescono alla grande. Marco Meucci (bravissimo al piano), Angelo Angelucci (meticoloso e preciso alla chitarra) e una sezione ottoni affiatata sono quanto di più adatto Watson potesse sperare. Infine ricorderemo con grande divertimento l’omaggio improvvisato che il barbuto sessantaquattrenne ha voluto dedicare alla musica surf e ai suoi eroi della sei corde, tra sorrisi e anche qualche piccolo inciampo! Venerdì 9 è la volta di uno dei gruppi più attesi di questa edizione del Jamboree, freschi dalla loro recente reunion sul main stage del Foro arrivano i Paladins.

The Paladins – Foto di Simone Bargelli

Il trio di San Diego infiamma prepotentemente il set; già dalle primissime note si intuisce quale sarà il filo conduttore della serata…energia e potenza ritmica senza un attimo di tregua nemmeno tra un brano e l’altro! Uno spettacolo musicale in oltre un’ora e trenta tra rock ‘n’ roll, blues e rockabilly ripercorrendo la quasi trentennale carriera con quei brani che li hanno resi celebri; “Years Since Yestarday”, “Going Down To Big Mary’s”, “She’s Fine”, “Kiddio”, “Let’s Buzz” e la tiratissima “Follow Your Heart”. Dave Gonzales è maledettamente bravo e la sua partecipazione è totale, ma il vero cuore battente del gruppo è il “folle” Thomas Yearsley che tra urla, salti e movimenti percuote le corde del suo contrabbasso con violenza e dolcezza allo stesso tempo. Quello che piace è anche osservare come nulla sia costruito o coreografato, ma tutto è frutto solamente del trasporto e della grande passione e rispetto che questi, non più giovani ragazzoni, hanno per la musica. La loro esperienza è tangibile, il loro affiatamento palpabile e questo concerto del Summer Jamborre verrà ricordato (a nostro parere) come uno dei più splendenti in questa lunga stagione festivaliera che ci ha impegnati fin dal mese di giugno. In fine una nota di merito vogliamo scriverla anche su una realtà di casa nostra, recenti realizzatori di un nuovo album, Miss T & The Mad Tubes, che per capacità e destrezza sono emersi tra il folto popolo del Summer Jamboree. Insomma, Summer Jamboree, una festa alla quale non potete mancare…vestitevi di ironia e ci vediamo il prossimo anno.

Simone Bargelli

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