Il Blues Magazine Trasimeno 2018

Cominciamo con i numeri! Quattro le località che hanno ospitato diciannove concerti in dodici giorni con circa settanta musicisti coinvolti; questa è stata quantitativamente l’avventura per il festival lacustre umbro 2018 che, casi del destino, è iniziato sotto gli spettacolari auspici di un’eclissi lunare storica. La Rocca di Castiglione con il suo palco più storico e scenografico per il Trasimeno Blues ha aperto le porte alla 23 esima edizione con il set di Chris Cain e Carlos Johnson. Accompagnati dalla band di Luca Giordano i due axmen si sono esibiti su un repertorio di Chicago Blues classico, con brevi tuffi nel funk jazz quando on stage c’era Chris.

Foto di Simone Bargelli

L’artista californiano ha esibito la sua solita verve chitarristica, da apprezzare la sua versione di “Sweet Sixteen”, mentre Carlos, non sempre precisissimo con la sei corde, dimostra di avere una gran bella vocalità. Non deve essere comunque stato semplice per la band di Giordano accompagnare e seguire le direzioni di Johnson, la sua imprevedibilità è stata parte integrante dello show. Il pubblico ad ogni modo ha gradito le quasi due ore di concerto. La serata era stata preceduta dal concerto pomeridiano di Jane Jeresa Trio presso piazza Mazzini, mentre il primo atto del Trasimeno 2018 è stato chiuso dal set, pieno di sudore e rock-blues, dei senesi The Big Blue House, alla Darsena Live Music. Il sabato si è aperto con la presentazione del romanzo di Francesco Sargenti intitolato “La Ballata Di Sleepy Jackson” al palazzo della Corgna, mentre all’ultimo momento il concerto di Mario Donatore, previsto nel pomeriggio, verrà sostituito dal trio di Giò Bosco. Sempre la Rocca ha ospitato una delle serate più attese di questa edizione. Griot Blues è un progetto che vede il sodalizio musicale di due importanti personalità, il carismatico Baba Sissoko e l’esperto Mighty Mo Rogers. In realtà la loro è molto più di una collaborazione artistica; è una vera e propria amicizia, un legame fraterno che viene riproposto in uno spettacolo genuino e colorato. Subito è evidente questo forte connubio, fin dalle prime note; l’unione di due culture così apparentemente lontane eppure una, la conseguenza dell’altra.

Foto di Simone Bargelli

Luca Giordano Band è ancora sul palco ma questa volta la sua presenza assume il valore di collante forte ed energico.
Tra melodie che cantano di blues, suoni ricchi di afro-beat e reggae, il set vola via che è una favola, alternando gran parte dei brani contenuti nel loro primo album insieme e decretando il brano che da il titolo all’album come inno della serata. Accompagnati da un numeroso pubblico in festa i due ci hanno confidato che Griot Blues è solo l’inizio di un’avventura che speriamo possa essere il più longeva possibile. Accompagnato dal canto di Baba e Mo, da li a poco il pubblico si dirigerà nuovamente alla Darsena dove una serata all’insegna del divertimento e amicizia caratterizzerà la performance di Martin’s Gumbo and The Harmonica Friends, dove va rimarcata la maestria allo strumento dell’esperto Riccardo Migliarini.

Domenica 29 luglio lo splendido contorno del centro storico di Castiglione è stato base logistica per quello che potremmo definire un festival nel festival; una giornata iniziata nel tardo pomeriggio dedicata al blues e i suoi buskers; esperimento riuscitissimo da ripetere e potenziare. Protagonisti per le vie del centro sono stati Little Blue Slim, The Bus Driver is Drunk, Bartender Trio, Gloria Turrini e Mecco Guidi per poi concludere la lunga giornata con il set di Cekka Lou and The Indians. Tra i variegati suoni e le infinite melodie ricorderemo quelle potenti di Gloria, eccellente interprete dotata di una tonalità black su un’indole tutta emiliana. Il connubio è esplosivo, anche perché ad accompagnarla c’è il pregevole talento pianistico di Mecco Guidi che tra standard della tradizione jazz-blues della Louisiana hanno intrattenuto i tanti passanti presenti.

Foto di Simone Bargelli

Ma da lì a poco a New Orleans ci si sarebbe trasferiti tutti, piazza Mazzini compresa, grazie alla performance dei bravissimi The Indians. Quello che sorprende è l’autenticità del sound proposto e il trio, per l’occasione quartetto insieme a Alessandra Cecala, dimostra di essere molto più genuino di tanti attuali musicisti provenienti da quella scena. Il loro è uno swing vero, sincero. Il sax dell’abile Marco Benny Pretolani è saturo di sfumature apparentemente impercettibili ma che sono il segreto concreto per catturare il cuore dell’ascoltatore e in questo l’anima “del Benny” è ricca di “blues”. Il repertorio suonato straborda di storia e aneddoti; “Mardi Gras Mambo”, “St. James Infirmary”, “Jambalaya (On the Bayou)” e la bella versione di “It’s Raining So Hard” sono solo alcuni dei momenti più interessanti, ma è comunque la dinamicità e la competenza dei singoli membri in un amalgama d’altri tempi che rende brillante una serata da incorniciare.

Foto di Simone Bargelli

Negli Stati Uniti direbbero… The Indians are “The Real Deal”; noi più semplicemente scriviamo…assolutamente formidabili! Non era la prima volta che Aldo Betto dei Savana Funk si esibiva sul palco del Trasimeno Blues e il suo ritorno è stata l’occasione per ascoltare il nuovo progetto Mali. Presentato sul palco dell’Onda Road di Passignano, locale che in questi ultimi anni è diventato uno dei pochi punti di riferimento in Umbria per la buona musica live attraverso una proposta attenta e costante (settimanale), la performance è stata l’occasione per ascoltare la bella voce di Lisa Manara e l’affidabilità della chitarra di Betto sulle note ispirate ai padri del funk e alla musica africana; il momento ha dato anche l’opportunità al numeroso pubblico presente di scatenarsi in balli “ancestrali” e liberatori.

Foto di Simone Bargelli

Una serata che alcuni aspettavano da tempo (più di dieci anni) quella che si è svolta l’ultimo giorno di luglio, perché questa edizione verrà anche ricordata per il ritorno su un palco storico del festival, quello dell’ ex Due Lune oggi Supernova, che nel 2005 aveva chiuso la sua collaborazione con la kermesse lacustre. Oggi la riapre proponendo un lungo omaggio a Jimi Hendrix con il set di Stan Skibby, noto esecutore dei brani storici del mancino di Seattle. La serata, imperdibile per tutti i cultori di Jimi, è trascorsa sulle note dei suoi brani più famosi. Musicalmente va sottolineata la prima parte dello show soprattutto durante la performance della band del chitarrista Fulvio Feliciano che ha poi accompagnato l’artista statunitense. Ottime le versioni di “Spanish Castle Magic” e “Voodoo Chile”. Anche qui pubblico numeroso e attento.

Foto di Simone Bargelli

Mercoledì 1 agosto è la volta dei Brown Style, trio tutto italiano composto da Michele Bonivento alle tastiere, dall’eccellente Francesco Inverno alla batteria e Luca Brighi alla voce. La serata è stata preceduta dalla tradizionale crociera sul battello lungo le sponde del lago, evento che anche in questa edizione ha riscosso un grande successo. Il suggestivo viaggio, oltre che da scenari sognanti che il Trasimeno offre, è stato accompagnato dal concerto di Josie St.Aimee mentre lo splendido tramonto si univa al suo caldo canto gospel. Il dondolio del battello sulle calme acque solcate è stato il giusto preludio prima della cena all’ Onda Road; qui i Brown Style hanno offerto una buona performance a base di soul e funk dove è spiccata la potente estensione vocale di Luca; interessante quanto curiosa la scelta di rileggere “Dear Mr. Fantasy” dei Traffic. Il giorno seguente sarà l’opportunità per recuperare il concerto di Mario Donatone Trio che ha sostituito all’ultimo momento la band degli Unconditional Lovers presso la Piazza Umberto I di Panicale.

Foto di Simone Bargelli

Audience letteralmente in delirio, venerdì 3 agosto per lo show di Angela Mosley and the Blu Elements, anche se sinceramente  dispiace constatare, a volte, come, soprattutto noi italiani, siamo legati a canoni stantii e banali, non perché il concerto non meritasse ma il Trasimeno ha regalato situazioni certamente più interessanti. Ad ogni modo il set è gradevole, la voce potente, il sound quello classico (troppo) di Chicago e Angela dimostra di saper “lavorare” bene il suo pubblico. In poco tempo è riuscita a catturare l’attenzione di tutti i presenti e la propria scaltrezza ha saputo ben celare i limiti della band e a volte di quella tonalità, non sempre impeccabile. Comunque l’energia non manca e il ristorante, colmo in ogni suo angolo, ribadisce un altro successo di presenza. La conclusione è affidata al duo Leburn Maddox e Alix Anthony che partiti con un set dall’impronta blues hanno poi fatto esplodere con un potente funk il folto pubblico presente al Supernova di Tuoro. Come ultimo evento di questo Trasimeno meglio non si poteva sperare perché soprattutto la seconda parte della performance si è trasformata in una vera e propria festa.

Foto di Simone Bargelli

La mancanza di fondi delle amministrazioni comunali ha immancabilmente colpito anche una manifestazione come questa che rispetto a qualche anno fa è stata costretta ad un forte ridimensionamento; ma la bravura del Trasimeno è quella di, innanzitutto resistere; in tempi difficili come questi non è scontato e comunque saper regalare sempre piccole grandi sorprese musicali. Visto l’affluenza costante e numerosa anche nell’edizione di quest’anno il nostro invito va a coloro che ne hanno la possibilità e responsabilità; credere in un piccolo “miracolo umbro” è doveroso; oltre che per far conoscere queste splendide zone (e va riconosciuto che in questo il Trasimeno Blues è maestro) soprattutto per non cancellare quei pochi “movimenti” che in tempi realmente mediocri come questi, fanno ancora cultura.

 

Simone Bargelli

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